Umberto Gandini, presidente di Legabasket, colmo di dubbi dalle colonne de La Gazzetta dello Sport.
SUL 25%
«Se da un lato queste indicazioni danno un po’ di certezze per cominciare a pianificare, dall’altro ci lasciano molto perplessi. Ne ho parlato anche con la pallavolo e non capiamo. Sembra che green pass e campagna vaccinale non abbiano generato un cambio di rotta»
SUI RAPPORTI CON LA POLITICA
«La fotografia è la stessa dello scorso giugno durante i playoff. Le percentuali di riempimento sono le medesime. E non si comprende perché con il green pass si possa consumare in un ristorante senza mascherina, mentre in un palasport si debba rinunciare a tre quarti della capienza. Ci saranno al solito delle motivazioni che non ci hanno spiegato. In un anno e mezzo siamo stati ricevuti solo una volta. Come Comitato 4.0 abbiamo chiesto un colloquio al sottosegretario Valentina Vezzali, ma stiamo ancora aspettando una riposta».
SUL RAPPORTO RISPETTO AL CALCIO
«Nel 2018-’19, in epoca pre pandemia, la percentuale media di riempimento degli stadi del calcio era attorno al 63%. Dunque avere il 50% per decreto penalizza di certo i grandi club, ma non gli altri le cui presenze non andavano mai oltre quel tetto. La percentuale di riempimento della pallacanestro, in epoca pre covid, era invece tra il 70 e l’80%.Portarci al 25%della capienza significa imporci un drammatico ridimensionamento».
SULLA PROSSIMA STAGIONE
«Ne parleremo lunedì nell’assemblea di Lega. Speravamo in una stagione normale ma non sarà così. La struttura dei ricavi poggia su botteghino e sponsor e quindi il pubblico per noi è indispensabile. Ma c’è un altro problema: se si chiude di nuovo?».
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