“Innanzitutto mi spiace che abbiamo giocato tante eccellenti partite con un palazzetto non densamente popolato” – inizia così il coach di Trieste in sala stampa – “mentre oggi alla prima occasione in cui c’è stata una risposta importante da parte del pubblico – cosa di cui ringrazio – non abbiamo fornito lo stesso tipo di prestazione. Questo è un rammarico e sicuramente dobbiamo fare in modo che questo episodio abbia una sua collocazione all’interno della storia di questa stagione, perché è giusto che l’entusiasmo che sta rinascendo in termini di presenze vada aiutato a consolidarsi e non a raffreddarsi, soprattutto in virtù dei prossimi impegni della squadra. Deve tornare un clima importante all’interno del palazzetto ed è una responsabilità anche nostra, quindi ci prendiamo questa fetta di responsabilità sul fatto che oggi non siamo stati in grado di scaldare gli animi adeguatamente e ci ripromettiamo di farlo alla prossima occasione.”
“Nella Reyer ci sono state assenze importanti, ma con un organico da prime tre in classifica e quindi con un valore importante che va riconosciuto, a prescindere da chi c’è e non c’è. Abbiamo fatto fatica in attacco, abbiamo subito la loro aggressività, abbiamo sbagliato banalità, riuscendo a complicarci la vita anche in quelle poche occasioni in cui i nostri avversari non hanno fatto corrispondere l’aggressività alla loro fama. Sotto l’aspetto difensivo abbiamo concesso un numero incredibile di punti in situazioni di banalità simili a quelle avvenute dall’altra parte del campo; sto parlando di 18 punti subiti da rimbalzi caduti corti o rimbalzi caduti per terra nella “terra di nessuno” che sono stati sempre raccolti da Venezia e trasformati in un tiro da tre punti dopo un passaggio. In una partita in cui subiamo un punteggio non altissimo, pensare che così tanti punti arrivano da questo genere di situazioni per circa il 30% fa capire l’importanza di non concedere questo tipo di situazioni a squadre forti come Venezia, ma comunque a nessun tipo di avversario. Questo perché da oggi ogni pallone avrà questo valore e conseguentemente chi capisce questo troverà spazio. Le prossime partite difficilmente saranno spettacolari, difficilmente avranno punteggi alti e quindi è inaccettabile subire tanti punti in questo modo. Nei prossimi due giorni e mezzo dobbiamo ritrovare energie da buttare in campo e soprattutto quell’atteggiamento di inizio campionato, quando avevamo tanta fame e tutti ci consideravano poco. Oggi tutti ci considerano molto e non dico che siamo sazi, ma dico che dobbiamo avere la capacità di capire che anche con la pancia un po’ piena da questi primi due terzi di campionato dobbiamo continuare ad aver voglia di mangiare.”
“L’inserimento di Ty-Shon non è semplcie, ma confidiamo sia più produttivo il fatto che lui comprenda e che noi siamo capaci di fargli comprendere che qui ci si sporca le mani per vincere le partite, si difende, si corre, ci si butta e quindi non può essere che noi cerchiamo di inserire un giocatore nella nostra squadra senza spiegargli come si gioca a pallacanestro in Italia. Può essere il terminale meno pericoloso agli occhi degli altri, ma lui deve diventare molto più pericoloso; stiamo cercando di trovare un succedaneo di Fernandez e lui partendo dalla panchina deve assumere un ruolo importante da questo punto di vista. Un ruolo fatto dalla capacità di sporcarsi le mani e anche lui deve entrare in questo tipo di mentalità, a vantaggio di un suo più rapido inserimento nel gioco.”
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