“E’ stata una partita molto combattuta” – questo l’inizio dell’intervento del coach di Trento in sala stampa – “Il merito di Trieste è stato quello che sotto presssione sono riusciti a fare un paio di canestri da tre punti di grossa difficoltà, qualcosa abbiamo concesso noi, altri sono riusciti a costruirseli loro molto bene. Abbiamo comunque fatto un notevole passo avanti, i ragazzi sentono che abbiamo bisogno di una vittoria per dare un po’ di fiducia al lavoro che stiamo facendo. Abbiamo tirato molto male i tiri liberi nel finale, onestamente se fossero entrati forse parleremmo di un finale diverso; dico questo senza voler sminuire quello che ha fatto Trieste, ma solo per dare consistenza al mio pensiero. Sono contento di questi tre giorni di viaggio, perché veniamo dalla partita di Tortona, che non è prorio dietro l’angolo. Andiamo a casa con buone indicazioni e con la convinzione che qualcosa di positivo abbiamo fatto. Rispetto alla prima partita contro Trieste abbiamo giocato una buona gara in trasferta. Trieste ha meritato, ma sono convinto che abbiamo fatto un buon lavoro.”
“Dipendiamo molto e vorremmo dipendere molto di più dai nostri giovani. Un plauso va fatto senz’altro a Luca Conti, che è sceso in campo giocando con lo spirito giusto, sacrificandosi difensivamente con molta dedizione, soprattutto pensando che finora è stato sotto utilizzato. Per il resto siamo dove dobbiamo essere, la squadra è stata completata solo una decina di giorni fa. Vedo i ragazzi che soffrono senza vincere, però nel nostro percorso considero questa sconfitta quasi come una vittoria.”
“Nella pallacanestro moderna si sta andando verso un utilizzo minore dei centri puri, a favore dei cosiddetti lunghi atipici, che aprono il gioco per gli esterni. I successi in ogni caso si costruiscono sulla difesa, quindi avere a disposizione un centro che possa dare copertura in area, che possa intimidire gli avversari e che abbia presenza è necessario per qualsiasi squadra che vuole puntare in alto.”
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