“E’ difficile fare un commento.” – inizia così coach Franco Ciani – “Avevamo una prova importante da sostenere dopo la partita con Venezia, dove non eravamo stati assolutamente brillanti, al di là del grande lavoro degli avversari. Non siamo stati adeguati a quel tipo di partita e la prova di appello di oggi l’abbiamo fallita. In questo dobbiamo essere onesti con noi stessi nel dire che questo non è un trend che possiamo portare avanti, ma che dobbiamo modificare a piccoli passi. Ovviamente siamo delusi dalla nostra prestazione, ma non fa classifica, non fa morale, non dà energia. Delusioni e scoramento sono alleati delle sconfitte, ma se c’è un aspetto positivo da dove riparire – che va comunque trovato – sicuramente è rappresentato dal recupero e dalla reazione che siamo stati in grado di fare. Bastava un rimbalzo in più o un canestro in più e avremmo quanto meno potuto provare a pareggiare la differenza canestri rispetto alla gara di andata e rendere così meno negativa una giornata che di per sè lo è. Abbiamo sbagliato un appoggio e l’ultimo canestro di Robinson ci ha tagliato le gambe.”
“Ci sono negatività e problemi evidenti, non c’è onestamente molto altro da dire se non che abbiamo molto da fare al nostro interno, nel nostro gruppo di lavoro, per ritrovare quell’identità che dopo la partita di Treviso abbiamo smarrito. I fattori che non dipendono da noi (condizione, Covid, assenze, infortuni) non ci devono interessare. Dobbiamo ripartire da quei pochi minuti buoni e rendere quell’atteggiamento omogeneo per tutta la squadra. Lasciamo perdere la prossima gara a Milano tra due giorni, dobbiamo pensare che le gare successive saranno tutti scontri diretti ai fini della classifica. E’ vero che siamo ancora quarti, ma è una verità che può cambiare in fretta se non troviamo l’altra verità, cioè quell’indentità di gioco che avevamo fino a un mese e mezzo fa.”
“Avevamo certamente un piano tattico diverso, che non è stato eseguito. La preparazione viene talvolta vanificata dalle situazioni che vivi in campo, la frustrazione che ne deriva non deve però restare per troppo tempo. Oramai ogni errore, anche piccolo, costa qualcosa in termini di punti subiti o di rimbalzi persi. Dobbiamo capirlo se vogliamo continuare a lottare in una fascia di classifica tranquilla, con un obbiettivo che non sia soltanto quello di salvarci all’ultima giornata, ma che sia quello di completare la stagione con qualcosa che dia merito a tutto quello che è stato fatto durante le prime 16-18 giornate. Oggi rischiamo di veder sporcato quanto di buono abbiamo fatto. Dobbiamo essere bravi ad allontanare questo rischio, fornendo un finale di stagione che sia in linea con quella parte di campionato.”
“La società ha fatto uno sforzo importante per Alexander, con un riscontro che fino ad oggi non ripaga la soluzione di un problema. Però pensare che un ragazzo di 23 anni che è qui da due settimane e mezza possa sostituire negli equilibri, nella mentalità, nell’esperienza e nel carisma Juan Fernandez, onestamente mi sembra volerlo caricare di troppe responsabilità. Che lui possa e debba fare meglio di quanto finora visto è indubbio, auspichiamo che nel giro di qualche settimana la nostra scelta si riveli giusta, perché non possiamo pensare di cambiare ancora. Dobbiamo essere bravi e lavorare in tal senso.”
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