Nella domenica in cui l’Allianz Pallacanestro Trieste ha potuto festeggiare il netto successo ai danni della Bertram Derthona Tortona e riabbracciare la Curva Nord, l’ennesimo talento cresciuto in biancorosso ha esordito in Serie A. Si tratta del diciottenne Stefano Longo che, aggregato alla prima squadra fin dalla preparazione estiva assieme all’amico Tommaso Fantoma, è sceso in campo negli ultimi minuti della sfida con i piemontesi e ricevuto il pallone non ha tremato, alzandosi per la tripla che gli ha regalato i primi punti della sua carriera sul massimo palcoscenico nazionale.
“Esordire già alla quinta giornata per un giovane che si affaccia alla Serie A è una cosa inaspettata. È stata un’emozione indescrivibile e una partita che non scorderò mai. Quando ho visto che il divario tra noi e Tortona aumentava sempre più, ammetto che hanno iniziato a sudarmi le mani. Poi coach Marco Legovich e Fabio Mian ad un certo punto mi hanno detto di tenermi pronto perché a breve sarebbe arrivato il mio momento; lì ho realizzato cosa stava succedendo. Ho provato una grande gioia ad esordire davanti al proprio pubblico e poi la tripla è stata la ciliegina sulla torta, sul tiro il mio corpo agiva in automatico mentre la mia mente si stava godendo tutto ciò che succedeva attorno”, le parole di Longo che si divide tra gli allenamenti con il team di coach Ciani e la formazione under 19.
“Avere la possibilità di condividere la fatica quotidiana con la prima squadra è un privilegio. È una scuola a tutti gli effetti, ogni giorno imparo qualcosa anche solamente osservando i miei compagni. I tecnici, fin dalle prime sedute, stanno cercando di aiutarmi a colmare i miei limiti attuali come i movimenti sul parquet e i tempi di esecuzione delle varie azioni, totalmente diversi tra Serie A e giovanili. Aggiungo come sia speciale vivere questo percorso di crescita cestistica e umana assieme al mio amico Tommaso. Il nostro rapporto ci aiuta e aiuterà a superare le difficoltà e i momenti negativi che certamente capiteranno, non è scontato poter contare su un supporto del genere”. Lo studente, che frequenta il quinto anno al Liceo Scientifico Oberdan e che vorrebbe coltivare gli studi d’ingegneria parallelamente al basket, nelle ultime settimane sta guidando i suoi coetanei ai primi successi stagionali:
“Gioco sia il campionato Under 19 d’Eccellenza che la Serie C Silver. Mi sto mettendo sempre più nei panni del mio nuovo ruolo, quello da playmaker. Cerco di gestire al meglio le trame offensive della squadra e il ritmo partita oltre che contribuire con un buon score di punti segnati alla causa collettiva. Sugli obiettivi stagionali, in Eccellenza vogliamo qualificarci alla fase nazionale mentre in Serie C Silver vorremmo toglierci qualche soddisfazione importante e magari provare a fare il salto di categoria”.
Dopo questo esordio con il botto Stefano sa che il bello deve ancora venire e che bisogna sempre tenere i piedi per terra: “Lo staff tecnico e i compagni mi hanno sempre detto di giocare con la consapevolezza di non dover dimostrare mai nulla ma di cogliere i minuti in campo in Serie A per fare meno errori possibili e di conseguenza le scelte di gioco corrette. Continuerò a perseguire ciò in questa stagione da rookie”.
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