Intervista sul Corriere dello Sport per Juan Manuel Fernandez, play dell’Allianz Trieste e grande protagonista del roboante successo di Trieste su Milano nell’ultimo weekend.
Sulla scelta del basket: “In Argentina, quando già giocavo a pallacanestro, ho provato con il calcio. Da noi è una religione. Diciamo che dopo i primi tentativi ho capito che la palla più che pararla sarebbe stato meglio che la tirassi a canestro”
Sul suo soprannome: “Quel nomignolo I’ho ereditato da mio padre Gustavo. Anche lui era un cestista e la sua squadra aveva come simbolo il lupo. Lui divenne il Lobo, io per discendenza il Lobito”.
Sulla NCAA: “Nella NCAA sono di ventato uomo. Non mi sentivo ancora pronto a sbarcare in Europa e gli anni dell’università mi hanno dato la forza di attraversare l’oceano”
Su Milano-Trieste: “Non è stata tuia rivincita. Nel 2012 fu l’Olimpia a chiamarmi in Italia. Le cose non andarono come speravo. Domenica quando facevo canestro non pensavo a quei giorni ma alla mia Trieste. Siamo una famiglia, allenata da un coach come Dalmasson cui sarò grato per sempre. Si è fidato di me, altri non lo hanno fatto”.
Commenta
Visualizza commenti