Due sconfitte di misura, tanti motivi per guardare avanti con entusiasmo e ottimismo: la Dolomiti Energia Trentino sabato sera alle 20.30 tornerà in campo contro la De’ Longhi Treviso di fronte a un massimo di mille spettatori (su aquilabasket.it tutte le info sull’acquisto dei biglietti) per provare a confermare le buone sensazioni delle prime due uscite stagionali e cercare il primo successo del 2020-21.
Fra i protagonisti dei bianconeri, Victor Sanders, che in vista della terza sfida del gruppo C di Eurosport Supercoppa 2020 ha fatto il punto della situazione fra crescita del gruppo, momento della squadra e inserimento nei meccanismi della nuova Dolomiti Energia.
«Possiamo essere abbastanza contenti dei nostri progressi e delle nostre performance in campo, considerando anche che la squadra non è ancora al completo e sono solo un paio di settimane che stiamo lavorando con questo gruppo. Però si vede che abbiamo grande potenziale, qualità, talento: giocare a allenarci insieme ci aiuterà a creare più chimica in campo e a quel punto sono convinto che potremo davvero giocare una pallacanestro divertente e di alto livello».
Una pallacanestro che, a tratti, i bianconeri hanno già messo in mostra: lo hanno fatto domenica scorsa a Trieste, si sono ripetuti nel match di ieri sera contro Venezia mostrando ancora più carattere e determinazione contro una grande avversaria.
«Credo che un segnale importante contro Venezia sia arrivato, soprattutto in difesa: abbiamo concesso di meno di quanto fatto a Trieste tre giorni prima, in più contro una squadra, la Reyer, che da tanti anni vede protagonisti gli stessi giocatori, che ha grande esperienza e qualità nel roster. Il fatto di essere arrivati a un passo dal batterli è una bella iniezione di fiducia, perché ci fa capire quanto siano ancora grandi i nostri margini di crescita a 360 gradi e ci dà la convinzione che il nostro lavoro in palestra sta dando i suoi frutti. Il segreto è imparare a conoscersi meglio, credere nei nostri mezzi, avere fiducia nel sistema di gioco del coach e nelle nostre qualità: abbiamo i giocatori e le persone giuste per creare una squadra e un gruppo affiatati e vincenti».
Gli 11 punti e tre assist di media dell’esterno statunitense hanno dato una mano ai bianconeri a trovare guizzi offensivi importanti, ma il contributo di Victor è stato importante anche in difesa e a rimbalzo: con i suoi 56 minuti sul parquet in due partite è stato il giocatore più utilizzato da coach Brienza.
«È una fase particolare, non saprei dare una valutazione alle mie prime due partite con la maglia di Trento: pensando a qualche palla persa o rivedendo certe situazioni penso che avrei potuto fare meglio nel gestire la palla e leggere le scelte della difesa con più anticipo. Ho perso troppi palloni, forse ho esitato qualche volta nel prendermi un tiro. Però sono fiducioso, anche perché sento la spinta della squadra a lavorare duro e non mi dimentico che quella contro Venezia è stata solamente la mia seconda partita giocata da marzo».
E l’impatto con il campionato italiano proseguirà con almeno altre quattro combattute gare di Supercoppa.
«Quello che ho già imparato è che qui in Italia ogni piccolo errore viene punito dagli avversari: ci sono tanti giocatori di esperienza e di grande intelligenza cestistica, capaci di sfruttare ogni passo falso. Quindi la sfida, per me e per la squadra, è diventare più solidi, in attacco e in difesa».
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