Intervistato da “Tuttosport”, il coach della Dolomiti Energia Trentino Paolo Galbiati ha fatto il punto della situazione dopo un inizio in campionato da 12 punti in 9 partite: “Io ho qualche rimpianto perché finora abbiamo bucato 10 minuti a Sassari in cui loro hanno giocato bene, ma noi ci siamo spenti. Eppoi la sconfitta al supplementare in casa di Tortona. Ma può capitare in un calendario così impegnativo. Spesso partiamo dopo la partita di campionato e rientriamo il giovedì sera. Ci siamo visti ogni giorno con i giocatori dal 3 al 29 novembre, affrontando anche viaggi lunghi come a Wroclaw. In dicembre ne avremo due in casa e poi 4 trasferte di fila. A inizio stagione ho detto ai ragazzi che per noi deve essere una maratona da 48 partite come minimo, ma noi ne vogliamo di più. Il mix di esperienza, magari da rilanciare, e di gioventù ambiziosa funziona”.
Colui che si sta mettendo sempre più in mostra è il giovane Quinn Ellis: “Gli do spazio, fiducia e anche tiri importanti, ma se li merita. Io proseguo con la mia vocazione: sogno di aiutare i ragazzi a realizzare i loro sogni. E il mio sogno con lui sarebbe portarlo al draft Nba. Qui a Trento c’è una dirigenza importante, si lavora seriamente, prima di venire ne ho parlato con due amici che hanno allenato qui – Buscaglia e Lele Molin – per raccogliere la loro esperienza. Poi abbiamo costruito una squadra più profonda per tenere alto il ritmo e che però mantenga la matrice difensiva che è storia di Trento, qui la gente ci tiene. Subiamo più punti rispetto al passato, ma nel 2023 contano i punti concessi per possesso e di questo siamo contenti”.
Per Galbiati, Trento vuole giocare ben più delle 48 partite attualmente nel loro calendario: “E certo, vorremmo come tutti andare in Coppa Italia. Quest’anno il campionato è più competitivo e ci sono più squadre costruite con un senso, un’idea. Alcune con un solo impegno sono molto pericolose”.
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