“E’ una partita di dicembre. Importante quanto si vuole, ma è pur sempre una sfida che non deciderà nulla. Siamo la scheggia impazzita dell’A2, i rivoluzionari, quelli che nessuno si attendeva. E vogliamo continuare ad essere, sportivamente parlando, i guastatori di questo campionato”. Nella presentazione dei quaranta minuti di Desio, il coach Daniele Parente è stato chiaro. Nessuna atmosfera da “vincere o morire”, nessuna aria che faccia considerare questo confronto come “senza domani”. Anzi, comunque vada, Cantù e Trapani, dopo queste “prove tecniche” di playoff, potranno avere risorse in più, materiale su cui lavorare per migliorare i propri punti deboli. Di sicuro, vincere assicurerebbe agli Shark una seria ipoteca sul primo posto: il resto, è tutto da scrivere. Centoventi meravigliosi tifosi granata presenti segnano il sold out del settore ospiti.
Si parte con il solito starting five: Imbrò, Dj Notae, Mian, Mobio e Horton. Cantù, rispetto alla gara del girone d’andata, dominata nell’ultimo quarto, ha Moraschini in più fra le sue armi. E che arma. Baldi Rossi sblocca subito il punteggio, ma il professor Horton risponde subito, con due canestri che portano in vantaggio gli Shark (2-4, 2’). In linea di principio, gli attacchi non sono fluidi, e i canestri di Baldi Rossi. Mian e Notae issano il punteggio sul 6-15 (6’). Cantù soffre, Horton prova a dettare legge nelle aree dei tre secondi, e la mattanza sotto canestro è un fattore. Al nono minuto, il coach Daniele Parente ha già utilizzato nove uomini, ma i padroni di casa compiono il massimo sforzo e si avvicinano (14-17), prima che Rodriguez, con tre liberi sulla prima sirena, spedisca le squadre all’intervallo sul 14-20.
Supremazia degli Shark a rimbalzo. E’ questo il dato che tratteggia l’inizio del secondo periodo, con Cantù che si aggrappa alla corsa e al tiro da tre, tenendosi a galla con Baldi Rossi già in doppia cifra (22-26, 14’). La sfida viaggia in equilibrio. Imbrò (cinque punti di fila) sigilla il 27-33 (17’), con Horton sempre a riposare. Cantù passa a zona, Imbrò la punisce e Marini sigilla il minibreak (29-38, 19’). Nel parziale del secondo periodo, ha peso la difesa degli Shark, che stringono le maglie e, nonostante qualche errore di troppo ai liberi, finiscono avanti di otto lunghezze (31-39).
Horton, tenuto a lungo in panchina per i suoi due falli, può essere il fattore determinante della seconda parte di gara. Cantù, però, ha già dimostrato di non voler morire mai. Sei possessi senza canestri, poi Moraschini e Notae sbloccano la situazione (33-44, 24’), con il coach Cagnardi costretto a chiamare timeout. Assist magistrale del professor Horton. Notae (primo degli Shark in doppia cifra) va a segno. Cantù piazza un 7-0 a suo favore e al 26’ è 45-46. Tutto da rifare. La luce in attacco degli Shark è spenta, e sono Rodriguez e Horton che sbloccano le insicurezze (45-51, 29’), prima di Pullazi da tre regali il “più 7” (47-54). Marini autografa il 49-56 con cui le due squadre vanno all’ultimo intervallo.
Gli ultimi dieci minuti sono decisivi. Gli Shark sono sempre stati in vantaggio, ed è tempo di capitalizzare questa superiorità. Cantù inizia meglio il periodo, ma Mian respinge da tre l’assalto (52-59, 32’). Di fatto, gli attacchi asfittici producono il recupero dei padroni di casa, fino al primo vantaggio (60-59, 36’), subito rintuzzato da tre da Imbrò con due triple, e Mobio (37’, 60-67). Il finale è un succedersi di errori ed emozioni. Due liberi di Marini spingono gli Shark al “più 4” a 17 secondi dal termine. Finisce 67-71 ed è il trionfo degli Shark, che accumulano sei punti di vantaggio sulle seconde (Cantù e Torino). E’ davvero un Buon Natale granata.
Trapani vince il big match con Cantù: ora è a +6
23/12/2023
23:05
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