Domenica pomeriggio alle 18 Tortona ospita Venezia per la seconda giornata di ritorno del campionato. Una partita speciale per Walter De Raffaele che da avversario affronterà la Reyer sua ex squadra dove ha vinto tutto scrivendo una pagina indimenticabile e unica del club lagunare.
Sette anni da capo allenatore (più altri sei da vice), 403 panchine, il ciclo sportivo più vincente nella storia del club orogranata e il più longevo tra quelli attualmente in corso nella pallacanestro italiana: questo è stato Walter De Raffaele per la Reyer Venezia. Tredici anni di successi dove l’allenatore livornese ha riempito la bacheca delle società lagunare con due scudetti (2017 e 2019), un titolo europeo (2018) e una coppa Italia (2020).
IL PRIMO SCUDETTO, QUELLO DELL’INNOCENZA.
Sono state emozioni incredibili quelle del primo scudetto della Reyer di De Raffaele. Nessuno se lo aspettava, c’era Milano che era stata costruita per vincere. Il passaggio del turno contro Avellino, dopo una serie meravigliosa, compattò definitivamente la squadra orogranata dando l’idea di poter davvero arrivare fino in fondo. Trento in semifinale aveva battuto l’Olimpia. La finale con l’Aquila, la vittoria in gara5 al Taliercio all’ultimo respiro grazie al canestro di Bramos e poi l’apoteosi in gara6 in trasferta giocando un splendida partita che ha regalato, dopo 74 anni d’attesa, a Venezia la possibilità di cucirsi sul petto il tricolore: è lo lo scudetto dell’innocenza.
IL SECONDO SCUDETTO, QUELLO DELLA CONSAPEVOLEZZA.
Due anni e due giorni dopo il titolo 2017, la Reyer si ripete, stavolta al Taliercio. In gara7 in una finale bellissima giocata contro Sassari, dopo un tiratissimo playoff eliminate prima Trento e poi Cremona, sempre alla bella. Lo scudetto più difficile e il più bello, non solo per averlo festeggiato in casa, ma per l’andamento della stagione. Sono state tre serie eterne decise sempre dall’ultima gara. In un anno con tante difficoltà in cui in pochi credevano nella squadra di lagunare, trionfare davanti ai propri tifosi è stato unico. De Raffaele riscrive la storia del club: è lo scudetto della consapevolezza.
VINCE ANCHE IN EUROPA.
Nel mezzo dei due scudetti, il 2 maggio 2018, il coach alza anche un trofeo europeo. Dopo l’uscita di scena solo per differenza canestri dalla Champions League, la Reyer si rifà in FIBA Europe Cup vincendo il derby italiano con Avellino, superando la squadra di Pino Sacripanti sia all’andata che al ritorno. Capitan Tomas Ress alza al Taliercio la prima coppa europea della storia della Reyer.
IL CAPOLAVORO DELLA COPPA ITALIA.
La Coppa Italia 2020 rappresenta il quarto trofeo per il tecnico livornese alla guida degli orogranata: è il suo capolavoro assoluto. Un gruppo di giocatori senza eguali, plasmato da un allenatore vincente. Un ciclo sportivo considerato chiuso, considerando i risultati altalenanti in campionato, con 8 sconfitte nel girone d’andata, e l’incapacità di valutare da parte dei più la grande EuroCup disputata da Venezia. Una squadra arrivata a Pesaro entrando dalla porta di sevizio, da ottava. Eppure, capace di superare, in rapida successione, i favoriti d’obbligo, Bologna e Milano e poi il team che aveva espresso la miglior pallacanestro fino all’atto conclusivo della manifestazione, ossia Brindisi. Un vero e proprio capolavoro tattico di coach De Raffaele capace di imbrigliare tutti gli avversari: 65 punti concessi di media tra semifinale e finale. 33.5% al tiro concesso alle avversarie in tutte le Final Eight (27/75 contro Bologna, 21/63 contro Milano, 18/59 contro Brindisi). Coralità e individualismo al tempo stesso con almeno quattro giocatori che hanno certificato le loro qualità e il loro percorso di crescita, in cui De Raffaele è stato sicuramente mentore. Stefano Tonut, premiato come miglior difensore, Mitchell Watt, autore di due doppie-doppie e vero e proprio padrone del pitturato, Andrea De Nicolao, indiscutibilmente uno dei pochi veri play in circolazione e il talento insieme all’istinto di Austin Daye che da splendido solista si è trasformato a giocatore al servizio della squadra. Una pallacanestro scintillante fatta di transizione, spaziature, riempimento dell’area, una circolazione di palla meravigliosa per liberare il miglior tiro possibile, a prescindere da quale giocatore lo prenderà. E poi quella splendida alternanza tra difesa a uomo e difesa a zona, capace di minare qualsiasi certezza avversaria. Pochi giorni dopo il Covid-19 ferma la straordinaria cavalcata europea della Reyer che aveva appena eliminato Brescia e si apprestava a sfidare Malaga.
LA FINE DI UN’ERA.
Il 5 febbraio 2023, dopo quattro ko in fila in campionato nel post partita di Venezia-Brindisi, la dirigenza orogranata solleva dall’incarico di capo allenatore Walter De Raffaele. È la fine di un’era unica e probabilmente irripetibile. È impossibile riassumere con le parole il binomio Reyer – De Raffaele. E allora la frase che ci viene alla menta, è quella in occasione del primo scudetto pronunciata dallo stesso tecnico: “E questo resta”. Il nome di Walter De Raffaele, infatti, resterà per sempre nella storia del club orogranata.
DOPO L’ESONERO.
Dopo l’esonero l’allenatore livornese ha continuato il suo lavoro. Guardando tante partite di EuroCup, Eurolega, campionato italiano, osservando giocatori e squadre, si è aggiornato andando a vedere modi di allenare e giocare diversi, sia in Italia che all’estero. Ha provato da una parte a riappropriarsi dei momenti che non aveva potuto vivere in questi anni e dall’altra studiare e vedere nuove realtà. È stato spesso all’estero, in Francia in particolar modo, a Milano da Ettore Messina, ha visto tante partite a Bologna e poi anche si è recato in Turchia con il Fenerbahce”.
IL MERCATO.
Tanti i club che in questi mesi, prima della firma con Tortona, hanno cercato Walter De Raffaele. Sono arrivate richieste dal Bursaspor, dallo Slask Wroclaw, da alcuni club francesi, tanto per citarne alcuni. In Italia più volte, ci sono stati contatti ripetuti, con Virtus Bologna che ha sempre gradito il tecnico livornese. Napoli, Brindisi infine anche Scafati e la nazionale femminile. De Raffaele alla fine ha scelto un progetto importante e ambizioso come quello di Tortona.
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