da Manila, Filippine – Uno dei protagonisti più positivi del Mondiale azzurro è sicuramente stato Stefano Tonut. Nel giorno dopo Italia-Stati Uniti l’esterno dell’Olimpia Milano ha fatto il punto della situazione con i giornalisti italiani a Manila: “È stato difficile per tutta la squadra, purtroppo. Nel bene o nel male, noi siamo una squadra e ci muoviamo da tale. Se non riusciamo a girare, si vede ed influenza tutto il gruppo. Siamo stati bravi i primi minuti e dopo loro hanno continuato a fare il loro gioco, aumentato la fisicità. Hanno deciso di cambiare su tutto, fatto una zone-press ad ogni canestro che facevano. Ad ogni canestro che facevamo noi, correvano il campo. Hanno fatto il loro gioco, quello che noi avevamo nel piano partita e che non siamo riusciti ad eseguire. Non abbiamo giocato una partita positiva, mentre loro l’hanno fatto”.
Continua Tonut: “Aggiungo anche quel pizzico di sfortuna che in queste competizioni fa la differenza: tu passi per primo ed incontri loro che perdono il giorno prima. Non solo che passano per secondi, ma che sono incazzati perché hanno perso. Purtroppo, negli ultimi due anni specialmente, questo pizzico di fortuna non è girato a nostro favore. L’anno scorso abbiamo perso con la Francia negli ultimi secondi, ed anche lì non dico che andavi a medaglia, ma eri molto vicino. Qui potevamo avere altri scenari, che era il nostro obiettivo. Non era quello principale sicuramente, ma quando vinci il girone dici “Cavolo, puntiamo alla semifinale”, che era l’obiettivo anche ieri pur essendo consci di sapere chi affronti e cos’ha fatto prima. Non ci hai mai giocato contro. Siamo partiti per i primi tre-quattro minuti anche bene, poi siamo stati timorosi e un po’ impauriti. Non avevamo mai assaggiato questo tipo di squadra, che gioca un basket diverso. Poi il risultato è stato questo. Loro sono stati esemplari, perché hanno giocato la loro partita per quaranta minuti, quando qualcuno pensava che giocassero sottovalutandoci. Invece, sono stati molto bravi. Non mi sorprende ovviamente, visto che sono allenati da un grandissimo allenatore. Quello che risaltava dalle dichiarazioni post-partita dopo la Lituania era il fatto che avessero giocato solo un tempo, e non tutta la partita. Quindi, era logico che volessero giocare per quaranta minuti al 100%. Loro hanno segnato tutto, hanno giocato bene e noi non abbiamo fatto niente. Sono davvero i migliori al mondo, ma dall’altra parte credo che noi potevamo anche giocarla meglio. Il contesto è stato quello di una partita persa, con loro che volevano dimostrare dopo la Lituania. Questa è anche la fase mentale, molto importante. Non vorrei essere spocchioso, ma potevamo giocarcela meglio. Logico che non sarebbe cambiato più di tanto, perché se perdi di 1 o 37 è sempre una sconfitta. Ieri non siamo proprio riusciti a girare. Gran parte del merito è loro, ma è colpa nostra: siamo stati timorosi nelle scelte e non abbiamo giocato con tantissimo coraggio. Il fattore mentale, poi, nella partita influisce. È difficile riprendersi quando prendi tanti pugni e rialzarsi nel mentre, soprattutto se non hai presente con chi hai a che fare. Facevano cambi a 5 dalla panchina, da quel lato là era proprio difficile e frustrante”.
Un bilancio del Mondiale: “Siamo tra le prime otto al mondo, e all’inizio nessuno se lo aspettava. Così come non ci si aspettava forse a livello personale di poterci stare a certi livelli dopo una stagione ad alti e bassi. Di questo devo ringraziare Gianmarco e il suo staff, che hanno creduto in me nonostante una stagione di alti e bassi. Simo felice ed orgoglioso di indossare questa maglia, avendolo fatto per tre estati di fila in tre competizioni importanti, arrivate tutte e tre tra le prime otto. Sono super felice di questo. Prendo la parte positiva a livello personale non tanto per i numeri ma per l’approccio e l’aggressività. La mentalità che sono riuscito a portare dopo un po’ di ruggine che avevo. Passare a giocare da poco a ritornare ad oltre venti minuti a partita, non è scontato. Non dico che sia difficilissimo o facilissimo, ma non è scontato. Di questo son contento e cercherò di portare avanti questa mentalità il più possibile, anche con la squadra. Siamo stati convinti dei nostri mezzi, che alla fine ci hanno portato fino a qui. Potevamo fare meglio, abbiamo giocato contro una formazione che probabilmente vincerà o l’oro o l’argento, come ci è successo purtroppo anche negli ultimi due anni, visto che in entrambe le occasioni siamo usciti contro la Francia poi argento Olimpico ed Europeo. Ci consoliamo con il fatto che siamo tra le prime otto al Mondo, le prime otto per un’altra estate. Come ha detto Nik ieri, lavoreremo come abbiamo sempre fatto, giorno dopo giorno per esserci di nuovo al prossimo anno e quello dopo ancora, finché non ci riusciremo. Le parole di Nik sono emblematiche, dimostrano l’esempio di com’è lui come giocatore, come persona. Porta tutto il nostro pensiero”.
Le ultime due partite di Gigi Datome e del Mondiale azzurro: “Ci ho pensato anche questa mattina. È difficile trovare degli stimoli nel giocare delle partite che contano relativamente poco dopo che hai perso una partita così importante. Uno degli stimoli è il fatto di cercare di essere più alti nel ranking FIBA, ma un altro è quello di finire al massimo per Luigi. Fare le ultime due partite con la maglia della Nazionale, avere l’opportunità da compagno di squadra di celebrare questo ritiro, avere la fortuna di essere presente: voglio fare in modo che il suo addio alla pallacanestro avvenga nel miglior modo possibile, per quanto possa contribuire. Questo è sicuramente uno stimolo molto importante”.
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