Tomas Woldetensae ha raccontato le sue origini al Corriere della Sera: «Mio padre, a sua volta eritreo, è stato una “assenza”, non una “presenza”. Viveva un po’ a Roma e un po’ chissà dove. Il ricordo più vivo che ho sono i due giorni che ha trascorso con noi quando avevo 6 anni: poi è scomparso, oggi non so dov’è e che cosa fa».
E quella B sulla maglia che deriva da Alfio Benazzi, dentista ottantenne che accolse lui e la madre nella sua casa: «L’offerta riguardava pure me: così la coppia è diventata un trio».
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