Fontecchio 10 – La Grande Bellezza di Italbasket. Forse la Grande Bellezza di queste Olimpiadi cestistiche. Gioca un’altra gara clamorosa, a livello tecnico, a livello difensivo, a livello di presenza. Poco da dire, immenso in azzurro come Basile e Andrea Meneghin prima di lui, parlando delle ultime nazionali vincenti. Avrebbe meritato una medaglia. 23 punti.
Melli 6 – Parte con alcune giocate chiave soprattutto in difesa. Il capitano c’è, ma il tiro non entra, e dopo 14’ di campo Sacchetti trova altre soluzioni. Che decide di percorrere.
Pajola 10 – L’eccessiva generosità porta a qualche errore. Ma è appunto generosità. C’è nel quintetto che cambia la gara, mettendo la mano su tutto, accettando il duello con tutti. Un eroe, senza se e senza ma. La costruzione, in corso, di una dimensione offensiva (che si può creare quando le basi di partenza sono queste), possono renderlo in futuro una stella. Perchè gli occhi sono da grandissimo. Attendiamo, con fiducia. 6 assist, 5 rubate.
Polonara 8 – Intermittente, ma comunque presente e sostanziale. Il gioco offensivo, dopo Belgrado, è passato per le mani di altri. Lui diventa allora “scheggia impazzita”, che comunque lascia il segno. Sacchetti non riesce a renderlo fattore difensivo come Ivanovic, ma l’Italia rientra lo stesso. 15 punti e 7 rimbalzi.
Tonut 6.5 – Non gli manca il coraggio, non gli manca la presenza, non gli manca la lettura quando la palla è in mano ad altri. Ma a questi livelli, quando la difesa avversaria diventa una muraglia, cambia tutto. Ora lo sa. Pesano un paio di errori in appoggio, ma è in campo nel quintetto che gira la gara.
Gallinari 10 – Saluto da campione a questi Giochi Olimpici. Era pronta la “shitstorm” social in caso di sconfitta, lui convince Sacchetti prendendosi 30’ di gioco, diventando il “centro” della rimonta, e piazzando 21 punti e 10 rimbalzi. Il Gallo, gli attributi, li ha e li ha sempre avuti.
Mannion 7 – Non gli entra nulla. Ma qui il ragazzo dimostra, unitamente ad immancabili manchevolezze anche di età, di avere stoffa. Piega le gambe, firma almeno due giocate difensive di valore.
Moraschini sv
Ricci 7 – A lungo in panchina, diventa uno dei volti del quintetto che gira la gara. Prezioso in raddoppio, si fa sentire nella lotta a rimbalzo, manca a tripla del pareggio. Altro giocatore con valori. Come Pajola. Non a caso, figli di Djordjevic…
Spissu ne
Tessitori ne
Vitali 6.5 – Una tripla da fantascienza nel terzo quarto, poi Sacchetti sceglie altri volti.
Coach Sacchetti 10 – C’è il traguardo, e il percorso. La sua Italia è sempre andata oltre ritmo, vincendo quando doveva vincere, senza mai chinare il capo anche nelle sconfitte. Con la Francia, ancora una volta, lui e la squadra hanno saputo trovare le vie per tornare in partita. Affidarsi a Gallinari, e raccogliere comunque, è sinonimo di intelligenza. Nessun allenatore sarebbe stato più azzeccato per questa squadra, in grado di sorprendere e appassionare. Gli stessi occhi, la stessa faccia tosta.
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