Stefano Tonut, su “Il Piccolo”, il quotidiano delle sue origini triestine, ha commentato il raggiungimento del traguardo dei 2.500 punti segnati in Serie A, toccato a Scafati la scorsa domenica: “Per carattere e per le esigenze di un lavoro che propone nuove sfide a ritmo serrato sono abituato a guardare sempre avanti.
Se penso a quella che è stata la mia carriera devo dire che sono molto orgoglioso di tutto quello che sono riuscito a ottenere. Chi fa sport sa che tutto va conquistato e che non bisogna mai dare nulla per scontato, è per questo che so di essere stato molto fortunato. Ho avuto la possibilità di giocare in due ottime società e in team davvero forti che mi hanno permesso di esprimermi assecondando la mia natura.
Non mi piace sentirmi protagonista a tutti i costi, adoro il lavoro di squadra e cerco ogni anno di sentirmi parte di un gruppo per portare il mio contributo. A Venezia e a Milano mi è stata concessa questa opportunità e di questo mi sento particolarmente gratificato. Se penso che il prossimo 7 novembre compirò 31 anni la riflessione sul fatto che cestisticamente ormai comincio a invecchiare va fatta. A parte le battute quello che, secondo me, va sottolineato è che il mio è stato un percorso che deve essere preso a esempio dai più giovani per dimostrare che la pazienza e il lavoro pagano sempre.
Ho giocato in serie C2, poi in serie B2, ho raggiunto Trieste in serie A2 e poi, anno dopo anno, sono riuscito a fare un passo in più raggiungendo traguardi personali e di squadra impensabili. La cosa che mi rende più felice, pensando ai 2500 punti segnati in serie A, è che non è un traguardo fine a se stesso ma diventa un tassello nella conquista dei risultati che ho conquistato con le maglie della Reyer Venezia e dell’Olimpia Milano».
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