Stefano Tedeschi: Gli arbitri non hanno inciso sulle Finals LBA. Metro uniforme

Stefano Tedeschi: Gli arbitri non hanno inciso sulle Finals LBA. Metro uniforme

Stefano Tedeschi, ex responsabile arbitri da pochi giorni, è intervenuto a Sport Club su èTV. Ecco alcune delle sue dichiarazioni

Stefano Tedeschi, ex responsabile arbitri da pochi giorni, è intervenuto a Sport Club su èTV. Ecco alcune delle sue dichiarazioni.

SULLA SCELTA DI BORIS RYZHYK PER LE FINALS
«Nel momento in cui viene inserito nell’organico arbitri di Serie A, come è stato fatto dalla FIP, è evidente che essendo uno dei migliori a livello europeo, come puoi non inserirlo nelle finali nazionali? Quanto tu inserisci un arbitro nell’organico, è ovvio che si scelgano poi i migliori».

«E’ stata una richiesta che lui ha fatto alla Federazione italiana, e quest’ultima ha ritenuto di dover rispondere a questa richiesta. Era un valore aggiunto sicuramente per il basket italiano, non era uno tra i tanti, ma uno che ha fatto la finale di EuroLeague».

SUL RINGRAZIAMENTO A MESSINA
«Chi faceva l’EuroLeague quest’anno delle italiane? L’Olimpia Milano. E’ ovvio che alla fine lo conoscesse. Nel mondo dello sport ci metti niente a creare dei sospetti, e credo che alla fine l’Olimpia abbia meritato e gli arbitri non abbiamo inciso sul risultato finale».

SULLE FINALS
«Gara-1 è stata giocata indubbiamente con un arbitraggio un po’ più da EuroLeague che da LBA. Ma questo perché c’erano in campo due squadre che avrebbero fatto 100 falli. E’ ovvio che dopo l’organo tecnico è intervenuto. Ma c’è stato un metro uniforme, si sono più o meno fischiati gli stessi falli a Milano e Bologna».

SUL SUO ADDIO
«Che io me ne andassi come presidente degli arbitri era già deciso quasi ad inizio stagione, poi verso la metà si è concretizzata visti i miei impegni con il ristorante».

SULLA “POLEMICA” CON MESSINA
«Gli ho risposto perchè, pur con la simpatia che posso avere per Ettore, quelle frasi andavano evitate. Poi penso che l’uscita del presidente Zanetti sia stata discutibile, si arriva ad un momento in cui tutti alzano la voce, e ci sta che i toni peggiorino. Messina all’epoca ce l’aveva con un singolo arbitro, ma la gente ha capito che ci fosse chissà cosa dietro. Ma voglio dirvi una cosa: quando un arbitro va in campo, lo fa senza pensare a nulla di quello che è successo fuori, pensa solo ad arbitrare. Ma tra le frasi di Messina, quelle di Scariolo, addirittura l’allucinante fotogramma dell’arbitro ucraino che per qualcuno stava festeggiando un canestro, le cose sono peggiorate. Tutte cose che hanno creato tensioni, in una finale dove le sei partite hanno avuto buoni arbitraggi, ma anche nervosismo mai visto di recente.
Non è possibile pensare che gli arbitri siano sempre decisionisti o che possano condizionare, e che i dirigenti possano fare chissà cosa: io sono fortitudino, e negli ultimi tempi c’è stata la retrocessione della Fortitudo e la promozione della Virtus. Questo dimostra che gli arbitri pensano solo a fare bene, e non c’è un male dietro. Va bene discutere degli arbitri, però in campo sbagliano anche i giocatori, o di allenatori che non mettono in campo quelli bravi e poi vanno in sala stampa a lamentarsi delle fischiate».

SUI MALUMORI
«In Consiglio Federale gli over 55 fatti a metà anno e non inizio anno, per far arbitrare oltre i 55 a Paternicò e Begnis ha creato qualche malumore. E in consiglio federale, di questo, non è un segreto, hanno parlato Casarin e Messina. Ma agli arbitri di tutti questi discorsi non importa nulla. Mentre chi è fuori può pensare altro, e siamo arrivati alle Finali con un’atmosfera senza precedenti».

SULLE POLEMICHE SU RYZHYK
«Allucinante. E’ una mossa che fa sempre, alza le mani per la convalida del canestro, poi quando abbassa le braccia le chiude. Lo ha fatto sempre, per la Virtus, così come in Eurolega: festeggia sempre? Posso farvi vedere anche video in cui chiude i pugni anche per i canestri della Virtus, e lo considerate così stupido da andare in campo a fare festa per i canestri di Milano? Serve onestà intellettuale e non solo critiche».