Stefano Michelini, commentatore RAI, analizza la finale scudetto sul Corriere di Bologna.
SU MILANO
«Milano ha giocato 90 partite ma se ne avesse giocate 60, mancando i playoff di A1 o di Eurolega, sarebbe stata un’annata fallimentare. Ha 17 giocatori per affrontare, con il budget che ha Milano, queste gare: non ci si può appellare alla fatica, va al di fuori della logica».
SUGLI ITALIANI
«Utilizzare un numero ristretto di italiani è una scelta che ha premiato in Eurolega, dove Milano è arrivata a un canestro sbagliato dall’arrivare in finale, ma che di contro ha penalizzato in campionato. Tolti Datome e Belinelli, il risultato è 74-6 per gli italiani della Virtus».
SULLA VIRTUS
(E’ tutto cambiato dopo l’intervallo di Treviso?) «Sono convinto che sia così. Sicuramente l’esonero e il successivo reintegro di Djordjevic e la sconfitta con Kazan sono stati punti fondamentali del confronto. Ma da quell’intervallo è uscita questa Virtus: da una parte c’è la gestione pragmatica di Messina, dall’altra quella romantica di Djordjevic. Perché è palese che i bianconeri stiano giocando per il proprio allenatore».
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