13 – Carpegna Prosciutto Pesaro
Repesa II in quel di Pesaro, dopo una stagione terribile per il coach, di rilancio per il club. Luca Banchi, l’uomo che doveva essere della salvezza, ma che si è rivelato da playoff, ha preso altre strade, e allora riecco il coach croato, che nelle Marche fece bene fino alla finale di Coppa Italia. Un miracolo, che poi fu ultima luce.
In campo una squadra ancora da decifrare, per quanto composta in ogni ruolo. Linea di discontinuità, rispetto alle logiche delle corse salvezza degli ultimi anni, l’assenza di un play straniero. Si parte con Moretti e Tambone, chiamati ad un salto di qualità a livello di prestazioni, tenuta fisica e continuità.
Sapranno essere reali registi? Importante la risposta, anche perchè in guardia si è puntato su Abdur-Rahkman, uomo da 15 punti in Fiba Europe Cup con il Legia, ma alla prima esperienza a questo livello dopo le stagioni in G League.
Si è puntato molto di più sui valori dei lunghi, con Kwan Chetham chiamato ad essere prima firma: lo dicono i suoi numeri in Spagna, 10.8 punti e 4.7 rimbalzi, lo conferma l’accoppiata con Dejan Kravic, giocatore solido e dal curriculum importante.
E non si può dimenticare Vassilis Charalampopoulos, elemento di buona esperienza, e che alla Fortitudo aveva dimostrato di poter fare bene nella massima serie.
Importante, per una corsa salvezza, quasi sopra le righe, il reparto italiani. Detto di Moretti e Tambone, ecco Visconti, Mazzola e Totè, elementi che rendono affidabile la panchina al fianco del monumento Delfino, ancora oggi decisivo.
Disegno da assemblare con uno straniero in meno: e il club, nei momenti di difficoltà, ha dimostrato di voler e saper intervenire. Dato di cui tenere conto.
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