14 – Pallacanestro Trieste
Società seria, che in questi anni ha sempre fatto bene, conquistandosi rispetto con partecipazione a playoff e Final Eight di Coppa Italia. Le gestioni di Eugenio Dalmasson prima e a lungo, e Franco Ciani poi per una sola stagione, hanno passato anche momenti delicati, ma sempre giungendo al traguardo oltre il principale obiettivo: la salvezza.
Gli anni tuttavia passano, e così anche gli sponsor e le certezze. I dirigenti hanno così operato secondo portafoglio, costruendo una squadra di difficile interpretazione prima del via del campionato. Scommessa, perchè tale è, da affidarsi all’esordiente Marco Legovich. Ma niente di improvvisato: la sua promozione era “pianificata” da tempo, nel pieno rispetto dei predecessori.
Indubbiamente Corey Davis è una certezza a buoni livelli in LBA, esattamente come Frank Gaines può essere arma letale da sesto uomo in una lotta salvezza. Ma qui sarà da testare il sostegno di Stefano Bossi in Serie A (in A2 è un califfo) e il potenziale di Frank Barley IV in un reparto esterni abbastanza povero, comunque reduce da una stagione formativa in Israele.
AJ Pacher è un altro interrogativo venendo dalla serie cadetta: ha centimetri e durezza, ma va testato per mano e reale peso a rimbalzo in Serie A. Importante invece la mossa Skylar Spencer, un’occasione che ha portato ad “abortire” la scommessa Fayne e garantisce un nome che potenzialmente potrebbe fare la differenza.
Ago della bilancia, come spesso capita, il reparto italiani. Detto di Bossi, Deangeli, Lever e Vildera hanno già dimostrato di poter essere utili in Serie A, ma è da Luca Campogrande che si attende una certa crescita dopo la scorsa annata.
Continua a leggere: Pagina 1 Pagina 2 Pagina 3 Pagina 4 Pagina 5
Commenta
Visualizza commenti