La goccia che ha fatto traboccare il vaso e che ha portato i Brooklyn Nets a sospendere Kyrie Irving per almeno cinque partite è stata l’intervista fatta dal giocatore in cui la franchigia sperava nelle sue scuse pubbliche.
Ma invece delle scuse, Irving ha continuato con la sua presa di posizione sul film “Hebrews to Negroes: Wake Up Black America” postato sui suoi social qualche settimana fa.
Kyrie Irving says he didn’t mean to cause any harm in sharing a post to a film that has been described as anti-Semitic:
“I’m not the one that made the documentary” pic.twitter.com/NkRvZDoqbS
— Nets Videos (@SNYNets) November 3, 2022
I giornalisti presenti alla sua media availability gli hanno chiesto: Vuoi chiedere scusa?
La risposta di Irving: “Non volevo ferire nessuno. Non sono quello che ha fatto il documentario”.
Alla domanda se avesse credenze antisemite, Irving ha risposto.
“Non posso essere antisemita se sapessi da dove vengo” ha continuato Irving.
Solo nella notte Irving ha chiesto scusa.
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