Dopo 10 anni dalla sua nascita e dopo sette anni vissuti da Onlus (costituita ufficialmente a dicembre del 2014) Slums Dunk diventa OdV (Organizzazione di Volontariato). Un passo molto importante questo per l’associazione, che mira sempre più ad espandere i propri progetti e a coinvolgere un numero crescente di giovani nelle proprie attività. Cambiata anche la sua immagine, un logo colorato campeggia ora sulle maglie dei ragazzi, per trasmettere fratellanza e integrazione.
Sono passati infatti già 10 anni da quando Bruno Cerella, in forza alla Umana Reyer Venezia ed ex Olimpia Milano, e Tommaso Marino, ex Montepaschi e ora approdato ai Legnano Basket Knights, dopo 20 intensi giorni passati in Kenya, decidono di intraprendere un’esperienza di vita incredibile: fondare Slums Dunk. È proprio lì infatti, mentre giocano a pallacanestro nella baraccopoli di Nairobi, che nasce l’idea dell’associazione Slums Dunk: lo “Slam dunk” in gergo sportivo è la “schiacciata”, parola che è stata di proposito modificata in “Slums” ovvero “baraccopoli”. Nel progetto ideato dai due amici, il basket diventa uno strumento educativo e di emancipazione, che in grado di salvare migliaia di ragazzini da situazioni di difficoltà estrema.
Ad oggi Slums Dunk ha creato 5 Basketball Academy in alcune tra le periferie più degradate del mondo: due in Kenya, due in Zambia, una in Argentina e un progetto avviato da poco in Cambogia. Più di 5.000 ragazzi e ragazze under 18 sono stati coinvolti in queste Academy, luoghi di salvezza in cui vengono insegnati i rudimenti del basket ma in cui soprattutto vengono trasmessi i valori importanti della vita.
Slums Dunk cresce sempre di più: un profondo ringraziamento ai donatori
Tutte le attività di Slums Dunk sono sempre volte non solo a dare supporto ai giovani che vivono situazioni difficili ma anche a coinvolgere attivamente sempre più volontari e donatori. L’asticella dei progetti e delle prospettive dell’associazione si alza sempre di più e per continuare a migliorare la qualità delle attività proposte si è reso necessario fare uno step successivo e crescere anche sul piano formale. E così Slums Dunk è diventata Slums Dunk Organizzazione di Volontariato. In questo modo, l’associazione avrà più spazio di manovra e favorirà tutti coloro i quali vorranno continuare a supportare le sue attività. Chi farà donazioni liberali d’ora in poi, infatti, potrà detrarre una quota superiore: si passa dal 30 al 35%, nei limiti di legge che riguardano le OdV. Questo è anche un modo per ringraziare tutte le persone che, negli anni, hanno creduto nel progetto e lo hanno aiutato a fiorire, non solo con la loro presenza, ma anche con un contributo economico
Una nuova immagine: un logo colorato, inclusivo e frizzante come Slums Dunk
Dopo 10 anni Slums Dunk ha deciso di cambiare abito, indossando un’immagine che sia sempre più rappresentativa dei suoi valori: fratellanza e multiculturalità. Quattro figure umane disposte una di fianco all’altra, quattro come i continenti, ognuna di un colore differente, identificativo del continente che va a simboleggiare (nero per l’Africa, rosso per le Americhe, verde per l’Europa e giallo per l’Asia). Sono figure di altezze diverse, per raccontare il modo in cui Slums Dunk riesce a unire tutti, grandi e piccini. Un canestro stilizzato invece trasmette il modo in cui l’associazione contiene, accoglie e unisce, attraverso la pallacanestro, persone di ogni età, origine e background. Un logo nuovo, vivace ed energico, per un nuovo entusiasmante capitolo della storia di Slums Dunk.
Internazionale ma locale: Slums Dunk vicina alla città di Milano
L’idea di Slums Dunk è partita da lontano, tra i campi polverosi di Nairobi, ma il quartier generale è sempre stato nel cuore di Milano, città che ha dato tanto all’associazione e che Slums Dunk ha deciso ringraziare scegliendola come sede di un nuovo progetto. Dopo aver giocato per tanto tempo in trasferta è ora di giocare in casa.
“Non vogliamo più che l’Italia sia un territorio in cui promuoviamo solamente l’associazione, in cui troviamo i sostenitori. Vogliamo provare a sviluppare un progetto proprio qui, partendo da Milano, la città che così tanto ci ha supportati“, racconta Bruno Cerella, co – fondatore di Slums Dunk.
L’associazione ha, infatti, ottenuto una concessione di tre anni, da parte del Comune di Milano, per la riqualificazione e la successiva gestione del campo da basket all’interno dei giardini di Viale Stelvio angolo Via Paolo Bassi, nella zona nord di Milano (Municipio 9). Dopo averlo ristrutturato e reso coloratissimo con la street art di una giovane giocatrice milanese, il campo è agibile e pronto per accogliere chi desidera fare due tiri a basket e per ospitare eventi organizzati da Slums Dunk.
Commenta
Visualizza commenti