Alla pausa forzata di questa EuroLeague, Sergio Rodriguez giunge con il 50% nel tiro da tre: 12 su 24. Non è un dato necessariamente sorprendente, perché il Chacho è il sesto di sempre in EuroLeague per canestri da tre segnati, ma è il secondo tra tutti i primi dieci nella percentuale di realizzazione, dietro al solo specialista Jaycee Carroll (42.35% per l’americano, 40.38% per Rodriguez). Combinando volume e accuratezza, Rodriguez merita di essere considerato tra i più grandi tiratori che abbiano mai giocato in EuroLeague. Eppure…
Eppure, non è sempre stato così. Rodriguez quando esplose ai tempi dell’Estudiantes Madrid era noto per le sue penetrazioni, la creatività, l’arte di eseguire il passaggio fantasioso. Infatti, il suo idolo era Jason Williams che nella NBA prima a Sacramento e poi a Miami dove ha vinto un titolo aveva reso popolari i passaggi più imprevedibili. Sergio Rodriguez era la sua versione ispanica. Ma pur avendo punti nelle mani, non era un tiratore. Nel 2004/05 quando giocò sia in campionato che in EuroLeague con l’Estudiantes, Rodriguez finì la stagione con un 29/99 da tre. Non catastrofico, ma certamente non indicativo di un tiratore. L’anno seguente – tra campionato ed Eurocup – fece 31/109. A quei tempi tirava da tre ogni tre tiri da due. Nel 2006 venne scelto nei draft NBA da Portland, al primo giro, per tanti motivi, ma non per la sua pericolosità nel tiro da fuori. Da rookie, nella NBA, aveva il 28.2% da tre. Poi è andato sempre gradualmente migliorando, ma nella stagione 2009/10, trascorsa prima a Sacramento e poi a New York, terminò con un modesto 31/90 dall’arco. Il tiro da tre per lui era ancora un diversivo: ogni quattro tiri dal campo, tre erano da due.
Nel 2010, Rodriguez tornò in Europa per giocare nel Real Madrid. E continuò ad essere il giocatore che era stato fino ad allora, un playmaker creativo, eccezionale nella visione di gioco, nel passaggio, nel trattamento di palla, ma non un tiratore. Nella sua prima stagione al Real, fece appena 4/20 da tre in EuroLeague. Andò solo un po’ meglio in campionato, 32.4%.
In termini di precisione, la svolta è arrivata l’anno seguente quando pur tirando saltuariamente da tre, improvvisamente schizzò dal 20 al 46.9% (15/32 in 16 partite) in EuroLeague è al 39.6% nella Liga. Nel 2013/14 quando è stato nominato MVP di EuroLeague, la conversione diventò completa, totale. Quell’anno, Rodriguez, a 27 anni, era da considerare ufficialmente un tiratore. In EuroLeague fece il top in carriera, 50.0%, e per la prima volte il numero di conclusioni dall’arco è diventato paragonabile a quelle eseguite dall’interno dell’arco. Da quel momento, il Chacho non è più tornato indietro e il tiro da tre è diventato sempre di più un’arma affidabile. I benefici prodotti dal tiro da tre al suo gioco sono evidenti: da quel momento, il Chacho ha vinto l’EuroLeague due volte ed è stato MVP della competizione. Senza quei progressi nel tiro da fuori, probabilmente non sarebbe stato possibile.
Il 2015/16 è stata la stagione della seconda svolta, quella in cui Rodriguez ha tirato più spesso da tre che da due (127 contro 97). Da quel momento è successo sempre, in modo massiccio al CSKA (381 tiri da tre in 71 gare, contro 269 da due), un po’ meno a Milano l’anno passato (virtuale parità: 155 tiri da tre contro 153 da due). Nelle prime quattro partite di questa stagione, ha eseguito 24 tiri dall’arco contro 15 da due (peraltro con il 60.0%).
Cominciando a contare dalla stagione 2013/14, Rodriguez in sette stagioni (una l’ha trascorsa nella NBA) ha 393 su 938, ovvero il 41.89%. Fino ad allora aveva 54 su 169, il 31.9%.
Tuttavia, riesce ancora a non abusare del tiro da tre. Non è un caso se nella partita con il Real Madrid, in cui ha stabilito il suo primato di valutazione (37) e la seconda prova realizzativa della carriera, 25 punti, da tre ha segnato solo tre volte, mentre in avvicinamento ha prodotto un 4/5 oltre al percorso netto dalla lunetta. Infatti, Rodriguez è un micidiale realizzatore dalla linea. Nei due anni di Mosca ha fatto 97/109 (89%). Lo scorso anno ha fatto 49/51, pari al 96.1%, il miglior dato in carriera. Legando la fine della stagione scorsa e l’inizio di questa, Sergio ha messo a segno 25 tiri liberi consecutivi, ha sbagliato il 26° e poi ha ripreso e adesso è arrivato a quota 10.
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