L’AD della Openjobmetis Varese Luis Scola ha rilasicato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport dettagliando il suo piano per il team: “C’è un patto interno che non voglio divulgare tra me e la Pallacanestro Varese che mi consente di acquisire quote societarie in un certo periodo di tempo. Intanto io e i miei collaboratori abbiamo impostato il lavoro. C’è tanto da fare, le 7 vittorie nelle ultime 9 partite non devono ingannare e prescindono dal progetto. Sono risultati positivi ma potevano uscire anche diverse sconfitte. Qualche volta ci è andata bene. La chiave? Sviluppo del settore giovanile e del prodotto basket in un sistema ecosostenibile. Dobbiamo vendere canestri e rimbalzi. E dobbiamo farlo bene. Senza proclami: non dirò mai che il mio obiettivo è lo scudetto o l’Europa. E so bene che questo club ha fatto la storia, ma parliamo di 40 anni fa: i tempi sono cambiati. Se devo guardare al passato, dico che un obiettivo è riproporre Varese come una destinazione finale di giocatori importanti. Oggi è una tappa di passaggio per giocatori che vogliono crescere per poi andare a Milano o al Real. Sarebbe bello che Varese tornasse a essere il traguardo come succedeva ai tempi d’oro. Non cerchiamo un mecenate che metta 5 milioni a stagione per prendere Rodriguez o Teodosic. Non funzionerebbe nella nostra comunità. Le risorse devono uscire da come vendiamo il prodotto ecome valorizziamo i giocatori dentro a un programma di crescita continua. Il nostro motto è vinci ogni giorno, nel senso di migliorare quotidianamente la squadra attraverso il lavoro e le idee. Poi per vincere ci vuole talento che puoi ottenere in due modi: pagarlo tanto, e noi non possiamo, oppure produrlo in casa puntando su giocatori sconosciuti o del vivaio che domani possono diventare campioni, come Caruso e Woldetensae. È la nostra strada”.
Scola: “Obiettivo è riproporre Varese come destinazione finale di giocatori importanti”
26/03/2022
09:42
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