Lunga intervista su La Repubblica per Sergio Scariolo, assistente di Nick Nurse ai Toronto Raptors, che ha fatto il punto della situazione in seguito alla protesta lanciata dai Milwaukee Bucks che ha portato al boicottaggio di alcune partite dei playoff NBA.
Sulla scelta dei Bucks: “Hanno scelto da soli. Questo è stato il loro grande errore, avrebbero dovuto coinvolgere tutti gli altri. Nell’assemblea di giovedì si sono scusati più volte, non è stata chiaramente una decisione felice. Altri giocatori ci stavano già pensando…”
Sulla situazione interna ai Raptors: “I miei sono tra i più razionali, consapevoli dell’emotività del momento, anche perché negli Stati Uniti il razzismo è veramente un problema. Però bisogna utilizzare la razionalità. I gesti spontanei non portano grandi risultati in tempi immediati”.
Su LeBron James: “LeBron è forse il giocatore con la piattaforma di comunicazione più ampia di tutti, e con grande coscienza sociale la utilizza, ma anche lui non può ottenere nulla da solo. Noi nel nostro microcosmo lo vediamo come un essere onnipotente, ma dal punto di vista di chi comanda il mondo molto meno”.
Su possibili soluzioni NBA: “Promuovere investimenti nelle zone più ghettizzate, più tenute nell’ignoranza, con meno possibilità di promozione sociale. Spingere per una riforma della polizia perché abbia finalmente più educazione e formazione mentale e sociologica. La chiave sono i proprietari delle franchigie, persone molto facoltose. Anche se alcuni sono trumpiani o repubblicani, nessuno può permettersi di non essere d’accordo sulla lotta al razzismo”.
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