Sergio Scariolo è stato ospite di Nicolò Melli nel suo nuovo podcast N, e tra le altre cose hanno parlato della situazione legata al calendario, e come far convivere la prossima stagione NBA con gli impegni delle Nazionali.
Nicolò Melli: “Una delle incertezze del prossimo anno sono le Olimpiadi. Non si sa se ci saranno per via del virus, e poi per noi che siamo in NBA non si sa che calendario ci sarà, quando verrà approvato. Se si inizia a fine dicembre o inizio gennaio è un conto, ma c’è anche l’ipotesi – che personalmente non mi trova d’accordo – che si inizi a marzo. Questa metterebbe a repentaglio la partecipazione di giocatori NBA alle Olimpiadi. Tu che sei un allenatore che credo debba molto alle competizioni FIBA – hai vinto 7 medaglie con la Spagna – cosa ne pensi a riguardo? (…)”
Sergio Scariolo: “La vedo con preoccupazione. Ogni volta che esce una voce su qualche sito accreditato, corro dal mio General Manager a chiedere cosa ci sia di vero. Effettivamente l’idea iniziale era quella di incominciare all’inizio di dicembre, e quella era la maniera unica di rendere tutto compatibile a livello di calendario, ristabilire la situazione tradizionale delle stagioni come son sempre state, e ovviamente dare spazio alle Nazionali – non solo per preparare le Olimpiadi, ma anche per preparare i Tornei Pre Olimpici. Perché il problema aggiunto è quello dei Tornei Pre Olimpici. L’associazione giocatori non ha accettato questa ipotesi, e da quel momento hanno iniziato a discutere di altre opzioni. Dalle mini-bolle per giocare più partite ed accelerare lo svolgimento della stagione; una stagione più corta per poter farci star dentro tutto; una pausa addirittura di un mese durante l’Olimpiade, che sarebbe una pausa relativa perchè i giocatori salterebbero dalla stagione NBA direttamente o quasi al campo senza avere tempo per allenarsi a Tokyo, per poi rientrare subito dopo.”
“Onestamente, tutte le opzioni che credo che in questo momento siano sul tavolo, non sono molto favorevoli alla logica partecipazione con un minimo di preparazione dei giocatori alle Olimpiadi. Anch’io con la mia federazione sono in una situazione un po’ di impasse, perchè fino a che non si determina e viene pubblicato il calendario, onestamente non ha senso già decidere per come prima avevamo impostato. All’ultima partita a Utah prima della sospensione avevo avuto una conversazione con il mio presidente della federazione, Garbajosa, in cui praticamente tutto si riduceva a trovare un accordo economico dove la differenza era minima. Da lì in poi c’è stata la sospensione e ci siamo fermati un po’ tutti in attesa di sapere se può avere un senso che un allenatore che sta in NBA possa allenare una nazionale.”
“Spero che ci sia buonsenso alla fine, ovviamente abbiamo capito tutti che l’aspetto economico è determinante per le società ma anche per i giocatori, che in questo momento hanno una bella fetta degli introiti da destinare al salary cap. Credo che in questo momento, la preoccupazione per la partecipazione dei giocatori alle competizioni con le loro nazionali non è prioritaria nelle conversazioni in corso.”
– Nicolò Melli: “Al netto delle valutazioni finanziarie – che ovviamente sono le più importanti, è inutile girarci intorno – secondo me l’ideale sarebbe partire a Natale, anche dal punto di vista mediatico sarebbe abbastanza impattante. Poi le prime 10-15 partite di campionato sono sempre un po’ così, l’ho visto io quest’anno. Arriveremmo al SuperBowl è dopo quello il mercato televisivo sarebbe dominato dalla NBA (poi bisogna anche vedere se ci sarà il SuperBowl quest’anno). Ci sarebbe poi il tempo per fare le Olimpiadi, per poi pensare di ricominciare a novembre o ottobre come al solito. Perchè secondo me se andassimo a marzo, quello cambierebbe per sempre la storia della NBA: un conto è recuperare un mese, un conto doverne recuperare 4-5 su un calendario. Tener marzo come inizio cambierebbe tutto, soprattutto perchè sfalsa tutti i mercati.”
“Già adesso ci saranno giocatori che non troveranno contratto alla fine di questa bolla, e non potranno trovare squadra in Europa perché le squadre in Europa sono già praticamente tutte fatte, o comunque hanno i budget ridotti. Quindi giocatori che potrebbero avere un ruolo importante ed anche uno stipendio importante in Europa magari si dovranno accontentare – tra virgolette – di quello che trovano.”
“Sicuramente è una questione molto delicata, e sono certo che ci siano delle cose da tenere in considerazione di cui io non sono a conoscenza, però l’ideale soprattutto a livello di calendario – considerando i pesci piccoli e considerando le competizioni FIBA perchè ci sono le Olimpiadi il prossimo anno, gli Europei quello dopo – sarebbe cercare di partire a fine dicembre/inizio gennaio.”
– Sergio Scariolo: “Sono d’accordo perfettamente con te. Sono contento che tu l’abbia detto ai rappresentati dell’associazione giocatori visto che sono loro che sono quelli che stanno tirando per andare più in avanti, ovviamente tenendo conto della speranza del vaccino che fa pensare che magari la gente possa tornare nei palazzetti all’inizio dell’anno venturo e quindi anche gli introiti per i biglietti potrebbero tornare a ristabilirsi. La parte economica ha il suo peso – anzi, ha tutto il peso.”
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