Coach Pino Sacripanti ha parlato con Andrea Barocci de Il Corriere dello Sport alla vigilia dello storico ritorno in serie A della GeVi Napoli.
Sulla decisione di accettare il progetto Napoli.
“Quando io ho parlato con la proprietà ho visto persone volenterose e molto serie. L’hanno dimostrato nel primo anno in B e poi in A2, non facendo mai il passo più lungo della gamba con aziende importanti e una città da risollevare. Ecco, la loro serietà mi ha spinto a fare questa scommessa, che oggettivamente era molto difficile”
La nuova squadra.
“Siamo partiti da un concetto di serietà, nel senso che quelli che avevano conquistato la promozione in A, nei limiti del possibile li abbiamo tenuti. Poi abbiamo aggiunto due esperti e due novità, sperando che i sei rimasti continuino nella filosofia dell’anno scorso, ovvero dedizione alla difesa e programmazione”
L’esonero alla Virtus Bologna.
“L’amarezza è stata grandissima, perché la Virtus è una società molto ambiziosa, e sapevo che negli anni a venire lo sarebbe stata ancora di più, come infatti è accaduto. Sinceramente non credo di essermi meritato un esonero sul campo, visto che tutti gli obiettivi che il club ci aveva richiesto erano stati centrati in pieno: eravamo primi nel ranking in Europa; eravamo ad una gara dalle Final Four di Champions, cosa che in seguito è stata centrata; eravamo ancora dentro i playoff, che poi non sono stati centrati; abbiamo fatto la semifinale di Coppa Italia
buttando fuori Milano nei quarti. Però loro hanno voluto fare altre scelte. Mi resta l’amarezza di non aver potuto avere l’occasione di stare sino alla fine ad altissimo livello”
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