Meo Sacchetti ha rilasciato un’intervista ad Andrea Tosi della Gazzetta dello Sport.
Tanti i temi trattati, riportiamo alcuni tra i più significativi.
Sulla possibilità di guidare nuovamente un club.
Non la cerco perché sono ancora sotto contratto con la Fortitudo e nel frattempo non ho ricevuto altre offerte. Diciamo che non divento matto se non arriva la chiamata buona.
Su Paolo Banchero.
“Lo conosco e lo seguo: è alto, fisicamente forte ma non è un pivot di ruolo perché non ha gioco spalle a canestro. Al college di Duke potrà sviluppare anche quella dimensione interna che oggi gli manca. In fondo ha solo 18 anni e il tempo lavora per lui. Il prossimo inverno andrò
negli Usa perseguirlo da vicino. Non so se riuscirò a chiamarlo nelle finestre, ma alla prima occasione verrà inserito in squadra. Sono molto curioso di vederlo in campo con noi”
Sul duo della nazionale e della Virtus Bologna, Nico Mannion e Alessandro Pajola.
“Pajola è più play, più uomo squadra, non ho mai visto un giocatore col suo senso di posizione in difesa e se consolida il suo tiro da fuori diventerà un top player. Mannion può giocare guardia, in attacco è più creativo. Formano una coppia complementare tecnicamente fortissima. Faccio una premonizione: temo che a breve li perderemo entrambi per la Nba”.
Virtus e Olimpia sempre favorite in campionato?
“Le metto alla pari anche se la Virtus, con lo scudetto sulle maglie, avrà più autostima. Ma adesso definire una favorita non ha molto senso davanti a una stagioneche si annuncia lunga e stressante: chi avrebbe mai pronosticato, per esempio, il 4-0 della Virtus in finale e la qualificazione ai Giochi della mia Nazionale?”
Possibili sorprese.
“Dietro a Virtus e Milano c’è solo Venezia come potenziale contender. La Reyer è un club storico, sempre ben strutturato e abituato a vincere. Ne dico cinque: Brescia, Brindisi, Sassari, Treviso e Fortitudo. Tante possono diventare la sorpresa: vedo un equilibrio diffuso che farà bene al campionato e che ci farà divertire”
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