L’esonero di Mike Brown da parte dei Sacramento Kings, annunciato ieri, ha lasciato spazio a diversi interrogativi non solo per i risultati deludenti della squadra (13-18), ma anche per le modalità in cui è avvenuto.
Fonti vicine alla franchigia hanno rivelato che Brown è stato informato del licenziamento con una telefonata mentre si dirigeva verso l’aeroporto per raggiungere Los Angeles. Il timing, deciso per evitare tensioni durante il viaggio con la squadra, è stato criticato da alcuni addetti ai lavori, tra cui l’ex coach dei Kings Michael Malone, che ha definito la mossa “priva di classe”.
La decisione arriva in un momento delicato: i Kings hanno perso nove partite in cui erano in vantaggio nel quarto quarto, incluso il tracollo contro Detroit, quando un fallo di De’Aaron Fox ha regalato la vittoria ai Pistons. Le critiche pubbliche di Brown verso Fox per quell’episodio potrebbero aver pesato sulla rottura, considerando che la stella dei Kings aveva già espresso dubbi sulla competitività della squadra.
Nonostante il pessimo inizio di stagione, l’esonero segna la fine di un ciclo che aveva riportato Sacramento ai playoff nel 2023 dopo 16 anni di assenza, un’impresa che aveva fatto di Brown il Coach of the Year. Tuttavia, le aspettative di un miglioramento continuo, rafforzate dall’arrivo di DeMar DeRozan, sono state disattese, con i Kings ora lontani dalle posizioni di play-in.
Doug Christie, ex giocatore dei Kings e assistente dal 2021, è stato nominato coach ad interim. Il suo debutto avverrà sabato contro i Lakers, in un clima di transizione ma con l’obiettivo di salvare la stagione. Resta da vedere se l’esonero di Brown rappresenterà davvero un punto di svolta o se sottolineerà ulteriormente le difficoltà strutturali della franchigia.
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