Repesa: L’Europa nella sua massima espressione è un obiettivo. Così come rompere il duopolio…

Ciamillo-Castoria
Ciamillo-Castoria

L'esperto coach croato ha dedicato un pensiero alla Fortitudo, colpita dalle scomparse premature di Ruben Douglas e Abele Ferrarini

Jasmin Repesa, coach del Trapani Shark, ha concesso un’intervista a Il Corriere dello Sport in cui ha parlato del suo approdo in Sicilia e degli obiettivi per la stagione.

La città.

Questi posti sono meravigliosi. Trapani è a misura d’uomo, si conoscono tutti e sembra di stare in famiglia. Il mare, il calore del sole e della gente, la cucina favolosa. E le grandi ambizioni di un club che vuole cambiare gli equilibri della serie A. Abbiamo messo insieme un gruppo molto interessante….L’entusiasmo lo tocco con mano. Devo fare un po’ il pompiere, ma hanno ragione. Sono stati venduti 3500 abbonamenti, roba da top club. Ora però servono i fatti. Vorrei che la mia squadra, di cui sono soddisfattissimo, esprimesse un basket in cui i trapanesi e tutti i siciliani possano riconoscersi e di cui andare fieri: brillante, aggressivo, spettacolare. Questa è la mia promessa”.

L’Eurolega

“Mi provochi con la domanda? Certo che l’Europa nella sua massima espressione è un obiettivo. Come rompere il duopolio di Milano e Virtus. E noi siamo pronti a provarci. Abbiamo un Palazzetto ammodernato e pronto a grandi sfide, che proprio il presidente ha ristrutturato. Il club si sta rafforzando in ruoli chiave. Antonini dice scudetto? Apprezzo il suo entusiasmo e lavoreremo per arrivare più in alto possibile. Ogni tassello va sistemato alla perfezione. Ora dovremo consolidarci, vincere il più possibile e iniziare a guardare sempre oltre l’obiettivo già raggiunto. Intanto il 7 e 8 settembre ospiteremo un torneo di altissimo livello con il Partizan di Obradovic, i Ryukyu Golden Kings e Tortona”.

Repesa ha chiuso l’intervista parlando anche del rapporto con la Fortitudo Bologna.

Ho la Fortitudo nel cuore, è cosa nota. Prima la scomparsa, inaspettata, di Ruben Douglas. Viene ricordato per il canestro
dello scudetto del 2005. Io l’ho nel cuore come un ragazzo solare strappato troppo presto alla vita. E poi Abele Ferrarini, storico massaggiatore della Effe. Abele era tutto. Amico, professionista, confidente. Un gentiluomo sempre disponibile. Ci mancherà, mi piacerebbe dedicargli un trofeo