Intervista di fine stagione per Dragan Sakota sulle colonne del Resto del Carlino. Il coach serbo parla della sua esperienza sulla panchina dell’UNAHOTELS Reggio Emilia: “Non amo darmi dei voti. Dico solo che ho compiuto la missione affidatami e che dal mio arrivo abbiamo tenuto un ritmo da playoff. Sono soddisfatto del basket espresso nei momenti chiave e non va dimenticato che abbiamo chiuso come seconda miglior difesa dopo Milano (…) La società mi ha messo nelle condizioni migliori per lavorare. La posizione della squadra non era buona, ma io avevo le idee chiare su cosa fare. I miei assistenti e il preparatore mi hanno dato una grossa mano. Senza dimenticare la dirigenza che, con le sue componenti, era sempre in palestra con noi. Ma più di tutto, ho sentito la vicinanza della proprietà, in particolare della presidente Bartoli, che ha sicuramente facilitato molto il mio lavoro (…) Reggio non riparte da zero: ha giocatori sotto contratto ed un settore giovanile con tanto potenziale. Il segreto è trovare il giusto mix tra giovani e veterani. Se trova questo equilibrio un paio di talenti dalla “cantera” possono diventare l’arma in più. Nella mia carriera ho fatto esordire Peja Stojakovic, Marko Jaric e Nikos Zizis a 17 anni, Dimitris Diamantidis a 18, solo per citare alcuni esempi. Permettetemi di dire però che la cosa che più mi rende convinto del grande futuro che ha la Pallacanestro Reggiana è la famiglia Bartoli: una proprietà solida con una passione incredibile”.
Reggio, Sakota: “Qui ci sono grandi potenzialità”
14/05/2023
10:08
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