Il Real Madrid saluta l’Eurolega. Lo fa dopo una sconfitta amarissima in Gara 4 contro l’Olympiacos (84-86), in un finale da brividi deciso dal ferro che ha respinto il possibile buzzer-beater di Alberto Abalde. Un epilogo crudele per una squadra che ha provato fino all’ultimo a restare aggrappata al sogno Final Four, dopo tre partecipazioni consecutive (Belgrado 2022, Kaunas 2023 – dove vinse l’Undécima – e Berlino 2024).
La realtà, però, dice eliminazione. E non per colpa di un singolo errore, ma per una serie di cause profonde che raccontano una squadra forte, ma non più imbattibile. E questo, come dicono i numeri, è tutto tranne che un dramma per un club da sempre ai vertici, e che saprà ripartire grazie ad importanti arrivi sul mercato, come Maleond, Kramer e non solo.
1. Assenze chiave e rotazioni in sofferenza
A pesare enormemente è stata la doppia assenza di Gabriel Deck e Serge Ibaka, entrambi out per infortunio. Senza Deck, il Real ha perso solidità e struttura nel ruolo di “quattro”, obbligando Hezonja e Garuba a minutaggi straordinari fuori ruolo. L’assenza di Ibaka, in un momento di forma straordinario, ha tolto un cambio fondamentale per Tavares, che ancora una volta ha avuto problemi di falli (eliminato dopo 16’ in campo) e lasciato scoperto il pitturato difensivo.
2. Tavares, falli e arbitraggi
Lo stesso Tavares ha denunciato in questa serie un pattern ricorrente: due falli rapidi, spesso evitabili ma anche figli di interpretazioni dubbie. In Gara 4 ha commesso tre falli in meno di dieci minuti, due contro Milutinov, e il quinto su Vezenkov in attacco è sembrato il colpo finale. Con lui in panchina, l’Olympiacos ha attaccato l’area con più libertà e conquista rimbalzi chiave.
👀 Tavares’in burada çalınan hücum faulle birlikte beşlemesi, Real Madrid taraftarını çılgına çevirdi!pic.twitter.com/BT8Pbbt0Hc
— Eurohoops Türkiye (@EurohoopsTR) May 1, 2025
Stop following green clowns. Makes you bad losers. It’s the definition of foul, though you can see in this video what Tavares did in 4 straight plays before this screen. Reminder: He has 4 fouls.. pic.twitter.com/bLhw0bJv6m
— Tziritzatzoules (@Tziri_tza_tzoul) May 1, 2025
3. Il crollo nel tiro da tre
Il Real ha tirato 8/14 da tre nel primo tempo, ma ha chiuso con un misero 2/10 nella ripresa. Una regressione che ha permesso al Pireo di reggere dopo il rientro e il massimo vantaggio nel secondo tempo, trovando fiducia e ritmo mentre gli uomini di Chus Mateo si spegnevano. Il ferro sul tiro finale di Abalde è solo il simbolo di un’involuzione che ha segnato la partita.
4. Il minuto maledetto (come lo chiamano in Spagna)
Tra il minuto 37 e 38, si è spezzato tutto: tripla sbagliata da Fournier, quinto fallo di Tavares, errore clamoroso di Llull da solo in contropiede e bomba letale di Vezenkov per l’80-85. Una sequenza che ha tagliato le gambe al Real, pur capace di lottare fino all’ultimo possesso.
5. Fine di un ciclo?
Dal 2016-2017, con l’introduzione del girone unico in Eurolega, il Real ha mancato la Final Four solo nel 2020-2021, quando era reduce dalla partenza di Campazzo verso l’NBA. Quest’anno, con l’uscita in estate di Sergio Rodriguez, Rudy Fernandez, Fabien Causeur e Guerschon Yabusele, sono venuti meno anche i riferimenti di spogliatoio e di campo. Un caso? Difficile pensarlo. L’impressione è che la squadra sia ancora forte, ma abbia perso identità e leadership.
Stagione | Risultato |
---|---|
2016–2017 | Quarto posto |
2017–2018 | Campione |
2018–2019 | Terzo posto |
2019–2020 | Stagione sospesa |
2020–2021 | Fuori dalle Final Four |
2021–2022 | Secondo posto |
2022–2023 | Campione |
2023–2024 | Secondo posto |
2024–2025 | Fuori dalle Final Four |
6. Le parole degli sconfitti
Abalde, uno dei più lucidi, ha parlato con amarezza:
“L’abbiamo avuta, l’ho avuta io, ma non è entrata. È durissimo, volevamo andare ad Atene per giocarcela e invece è finita qui”.
Sergio Llull, simbolo eterno, ha aggiunto con onestà:
“Dobbiamo congratularci con l’Olympiacos, ha meritato. Abbiamo lottato fino alla fine, ma ci sono cose da migliorare se vogliamo crescere e provare a vincere la Liga”.
Il Real Madrid è uscito con onore ma senza gloria. Ora resta la Liga Endesa, ma più che il titolo nazionale, in gioco c’è la costruzione di una nuova era. E la domanda vera è una sola: chi raccoglierà l’eredità dei grandi che se ne sono andati?
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