Intervistato da Lorenzo Gatto su “Il Piccolo”, coach Marco Ramondino ha parlato in vista della trasferta di Scafati: “Arrivati nella fase decisiva di questa stagione, si gioca per raggiungere i propri obiettivi. Ogni partita diventa una questione di vita o di morte, l’esito non è chiaramente scontato ma quello che non deve mancare è l’approccio giusto. Per noi, in lotta per centrare la salvezza, Trieste è una tappa di un percorso che speriamo possa concludersi positivamente al termine del campionato. Acciaccati, è l’unico aggettivo che mi viene in mente per definire la nostra squadra dopo questa settimana di allenamenti condotti con qualche problema di organico. Non vogliamo cercare alibi, come sanno bene anche a Trieste sono situazioni che capitano nel corso della stagione, arriviamo pronti per dare il massimo consapevoli di poterci giocare fino in fondo le nostre carte”.
“Di Trieste – prosegue Ramondino – al netto di chi sarà in campo, apprezzo la precisa identità che si porta dietro dalla passata stagione. La presenza di Ruzzier, Reyes e Candussi garantisce continuità, la forte coesione che si percepisce tra club, manager e allenatore crea quella compattezza e quella unità di intenti che in un basket molto individualista come quello di oggi rappresenta un valore aggiunto. Al netto delle qualità di Colbey Ross, giocatore che conosco bene e stimo – conclude Ramondino -, la Coppa Italia e la partita contro Treviso hanno dimostrato che Trieste, con Ruzzier, è in buone mani. Michele è quello che definisco, passatemi il termine, un play d’altri tempi, le sue letture sono fondamentali perché mettono in ritmo e fanno giocare bene i compagni rendendo la squadra imprevedibile”.
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