La Dinamo Banco di Sardegna è rientrata ieri sera dalla Turchia con la qualificazione al prossimo turno di Basketball Champions League. Non c’è tempo però per adagiarsi perché domani la compagine isolana partirà verso Trieste dove domenica è in agenda la sfida della 2°giornata di ritorno del campionato LBA.
A presentare la sfida coach Gianmarco Pozzecco che prima ha voluto commentare la vittoria in Turchia: “Faccio i complimenti ai ragazzi, allo staff e a tutta la nostra organizzazione, sono convinto che il frutto del sacrificio di tante persone è la vittoria della squadra che però spesso viene -sbagliando- sintetizzata in una partita di pallacanestro e invece dietro c’è il lavoro di tante persone che fanno in modo che i ragazzi in campo abbiano la possibilità di giocare serenamente la loro miglior pallacanestro. Abbiamo dei giocatori che sono in primis dei ragazzi straordinari, giocatori di talento e questo rende tutto più facile. Sono contento perché la Dinamo continua a essere competitiva. A Istanbul è venuto a trovarci Maurizio Gherardini e ha sottolineato la capacità di questo club di essere estremamente competitivo in ogni annata nell’ultimo decennio, è una cosa che ci rende orgogliosi”.
Unico neo nella sfida contro il Galatasaray la difesa nel secondo tempo: “Forse è l’unica cosa di cui non sono contento, siamo partiti bene, ben concentrati e Stefano Gentile ha grande responsabilità perché è partito da “cagnaccio” nelle ultime due partite, su Robinson prima e Macon mercoledì. Abbiamo giocato con grande continuità in difesa nei primi due quarti, concedendo solo 32 punti, invece nel secondo tempo abbiamo pensato a vincerla in attacco confidando nella nostra grande abilità offensiva, e invece dobbiamo avere consapevolezza difensiva, che possiamo ottenere grandi vantaggi dal difendere bene”.
Trieste è la vostra bestia nera, come si sfata il tabù con l’Allianz?
“Trieste vive una situazione analoga alla nostra: ha una grande solidità, tifo appassionato, una società seria, ben organizzata con una struttura solida sia organizzativa sia economica. Di conseguenza domenica si affronteranno due club che hanno grande continuità e grande costanza. Noi dovremo fare la nostra pallacanestro indipendentemente dalla partita dello scorso anno o della sconfitta dell’andata: nel discorso pregara a Istanbul ho chiesto ai ragazzi esattamente la stessa cosa, di non pensare al passaggio del turno ma alla nostra crescita che ad oggi è esponenziale. La vera differenza è che, rispetto allo scorso anno, siamo meno dipendenti dal quintetto e abbiamo giocatori che accettano il fatto di partire dalla panchina. Ci sono delle analogie con la Dinamo di due anni fa mentre lo scorso anno avevamo molto in panchina da Stefano Gentile – cosa che ci ha spinto a scegliere di metterlo in quintetto, scelta che sta pagando- mentre quest’anno abbiamo un impatto diverso, con più giocatori non solo del quintetto che possono ergersi a protagonisti. Penso a un giocatore come Kruslin che sta giocando una pallacanestro di alto livello, è determinante al di là del minutaggio e un collante pazzesco o Toni Katic che sta dimostrando tutta la sua intelligenza cestistica. Questo rappresenta un valore aggiunto notevole”.
Ieri è iniziata l’avventura sassarese per Ethan Happ e da oggi si lavora al suo inserimento: “Questo discorso secondo me è di buon auspicio rispetto all’inserimento di Happ, anche se sono convinto che è più difficile inserirsi in un contesto in cui la squadra sta giocando bene in attacco, e noi lo stiamo facendo estremamente bene come dimostrano i numeri con 90 punti a gara. Siamo convinti che Ethan sia l’uomo perfetto per una rotazione a tre con Gandini dietro ed eventualmente Treier che può giocare anche cinque. Non sarà semplice perché stiamo giocando bene ma conto enormemente sull’intelligenza di Ethan e dei suoi compagni di squadra che lo aiuteranno a inserirsi”.
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