Gianmarco Pozzecco, su Tuttosport, parla a 24 ore dal via della Fiba World Cup 2023. Ecco alcune dichiarazioni del ct di Italbasket.
SULLE ROTAZIONI AMPIE
«È merito dei giocatori, non mio. E non soltanto dei giovani. Mi spiego: il talento e le prove dei giovani incidono, però devo allargare un po’ questa responsabilità perché i veterani sono stati molto bravi, li hanno supportati e coccolati. E non nego che il primo a dirmi di buttare un occhio in A su Procida e Spagnolo sia stato un anno fa proprio Melli. Non sono un amante delle rotazioni lunghe però loro mi hanno convinto. Eppoi un allenatore deve capire che, indipendentemente dalle proprie idee, le situazioni cambiano e possono essere più favorevoli».
SUL MONDIALE
«È un Mondiale più complicato perché il livello medio è nettamente più alto. E il rischio di perdere partite che magari pensavi più facili è altissimo. In questo si ha tanto perdere. La Repubblica Dominicana ha Towns, un “5” che tira da nove metri, di valore assoluto. Noi abbiamo affrontato tra le altre Brasile, Grecia, Serbia, Turchia, tutte gare senza pronostico. L’unica cosa che puoi garantire è che la squadra giochi, consapevole che il risultato può essere figlio di coincidenze fortuite. Contro la Nuova Zelanda abbiamo disputato una partita sufficiente, però i Tall Black hanno tirato da 3 col 50% e tutto si complica. I ragazzi sono stati bravi a restare concentrati, pur con tutte le preoccupazioni di una vigilia mondiale, possibili infortuni compresi».
SUL SOGNO
«La differenza è sottile. Se mi chiedesse cosa meritano i ragazzi, direi il top. Non pongo limiti. Possiamo perdere, ma non cambierei nessuno dei ragazzi con altri. Se saranno più bravi di noi, lo accetteremo. Non firmerei per terzo, quarto, quinto o secondo posto. Andiamo e giochiamocela, il sogno è uno solo. Se uno sogna vuole tornare a casa avendo vissuto e ottenuto il massimo».
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