Gianmarco Pozzecco, CT della nazionale, ha parlato con Olympics.com del grande obiettivo per i prossimi mondiali, ottenere il pass per Parigi 2024.
Da giocatore il Poz è stato tra i protagonisti della storica medaglia d’argento vinta dagli azzurri ad Atene 2004.
✅ New Zealand
❌ Serbia and Montenegro
❌ Spain
✅ China
✅ Argentina
✅ Puerto Rico
✅ Lithuania
🥈 ArgentinaAthens 2004 was special for Italy men's basketball. 🇮🇹@FIBA | @Italbasket | @Coninews pic.twitter.com/0sa0yINMBs
— The Olympic Games (@Olympics) May 14, 2023
“L’Olimpiade è l’unica competizione che ti cambia la vita anche solo partecipando. È l’unica manifestazione in cui puoi vantarti di aver partecipato anche senza vincere o salire sul podio”.
Nonostante in nazionale ci siano meno possibilità di lavorare insieme e di fare gruppo, Pozzecco è riuscito comunque a creare un rapporto fortissimo con i suoi ragazzi.
“Oggi posso finalmente dire che i 12 giocatori li tratto come dei figli. Prima tutti mi chiedevano come potessi dire una cosa del genere, oggi lo so, perché ho una figlia ed è una cosa meravigliosa. È una cosa estremamente diversa da tutte le altre. Una volta Bobo Vieri mi disse che avere un figlio è meglio di fare 20 gol in un derby a San Siro, è vero. È un amore non paragonabile ad altri, però mi sono reso conto che il legame che ho con i miei giocatori è molto simile. Poi chiaramente mia figlia la prendo in braccio e mi addormento con lei, con Gigi Datome farei un po’ più fatica…”.
Su Simone Fontecchio.
“Io adoro Simone. Lo adorano i suoi compagni di squadra, il presidente, sua moglie e sua figlia, perché è un ragazzo adorabile. Al di là di come sia finito l’Europeo, l’unica cosa reale è che Simone ha dominato in tutte le gare che ha giocato, è stato un leader silenzioso e sta mettendo in piedi una carriera da numero uno. Uno dei giocatori più forti in assoluto della pallacanestro italiana penso sia Gallinari e credo che lui sia quello più vicino a lui”.
Il sogno chiamato Paolo Banchero.
“Tutta la Federazione, dal presidente Petrucci a Trainotti, Bertè e Fois, ci ha creato questa opportunità. Era per certi versi impensabile che un giocatore così forte possa giocare per la nazionale, ma starà a lui decidere cosa sarà meglio. In questo momento ho altri giocatori e devo preoccuparmi di quelli che ho. Ma sono sereno perché ho ragazzi che tengono davvero alla maglia azzurra”
“Questa nazionale – conclude Pozzecco – ha il grande merito di aver dimostrato di essere competitiva e dobbiamo continuare ad esserlo”.
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