Giampaolo Ricci, fresco di secondo scudetto consecutivo, è stato intervistato su “Il Centro – Quotidiano dell’Abruzzo” da Giuseppe Rendine, parlando della sua ascesa partendo da Chieti 15 anni fa: “Non pensavo alla categoria dove sarei potuto arrivare. Volevo provarci e basta. Tanta gavetta, molti sacrifici ma, soprattutto, il desiderio di migliorare. Poi un giorno finisci per entrare in uno spogliatoio ed incontrare campioni come Belinelli e Teodosic. Così, tanto per fare qual che nome. Ecco, lì devi solo ascoltare. Stringere i denti e dare il massimo per ripagare la fiducia del tecnico quando ritiene che puoi tornare utile”.
Ricci ha anche ben chiaro il momento di svolta della carriera: “L’incontro con coach Meo Sacchetti che, sia a Cremona che nella nazionale azzurra, mi ha dato spazio e fiducia. Non gli sarò mai abbastanza grato per tutto ciò che ha rappresentato per me”.
Infine, un parere su Ettore Messina: “È un grande allenatore, estremamente esigente nel cercare di tirar fuori il meglio dai propri giocatori. Quel qualcosa che, il più delle volte, finisce per fare la differenza all’interno di una organizzazione perfetta come quella dell’Olimpia che sta chiedendo strada con decisione anche in Eurolega. Un’avventura davvero fantastica”.
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