Pippo Ricci, ala di Olimpia Milano, si è raccontato a “Uomini e Canestri”, la rubrica di Luca Chiabotti su Repubblica-Milano. Ecco quattro passaggi.
SU EUROLEAGUE
«Abbiamo perso partite che non dovevamo perdere ma, oggettivamente, possiamo ancora metterci una pezza. Le vittorie con Real Madrid e a Belgrado dimostrano che, se difendiamo assieme e ci passiamo la palla, siamo forti. Dobbiamo esserne un po’ più consapevoli come del fatto che, se non lo facciamo, se non riusciamo come squadra ad aiutarci e a coprire i limiti dei singoli, perdiamo»
SUL SUO RUOLO
«Questa Armani necessità maggiormente di uno come me dà equilibrio e solidità in difesa, non vuole tanto la palla, fa cose che altri non fanno. Che è poi l’atteggiamento che la gente vuole vedere all’Olimpia. Quando perdi giocatori come Melli, Hines, Hall ti accorgi che certi automatismi che davi per scontati sul piano difensivo, non lo sono più. Tutti dobbiamo contribuire».
SUL SUO APPORTO
«Io sono uno che ci mette sempre del suo, anche in allenamento. È quello che dico sempre ai miei compagni: ogni giorno, ognuno deve portare il suo mattoncino. C’è chi lo porta ogni tanto, chi talvolta lo dimentica, io provo a farlo sempre, di essere, nonostante i miei limiti, un esempio. Ancora di più oggi, che sento la responsabilità di essere il capitano di una Armani più giovane, di grandissimo talento e potenzialmente molto forte, a patto che si vada tutti assieme nella stessa direzione».
SULL’OBIETTIVO
«Conquistare i playoff di Eurolega. Lo merita la società, lo merita Milano e lo meritiamo noi stessi. Ovvio che vogliamo vincere il quarto scudetto di fila, però la priorità è tornare tra le top di Europa».
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