Paul George ha raggiunto un accordo con i Philadelphia 76ers per un contratto quadriennale da 212 milioni di dollari, secondo quanto riportato da Adrian Wojnarowski di ESPN.
Il contratto prevede una player option per l’ultima stagione, 2027-28. George si unirà al centro MVP Joel Embiid e alla guardia All-Star Tyrese Maxey, formando uno dei più formidabili “Big 3” della recente storia NBA, con l’obiettivo di competere contro i campioni in carica, i Boston Celtics.
L’accordo è stato raggiunto dopo un incontro a Los Angeles tra George, il suo agente Aaron Mintz, e una delegazione dei 76ers composta dal proprietario Josh Harris, dal presidente delle operazioni di basket Daryl Morey, dal GM Elton Brand e dalla leggenda dei Sixers Julius Erving. Tra i presenti c’era anche Peter Dinwiddie, un dirigente familiare a George dai tempi degli Indiana Pacers.
La decisione di George arriva dopo mesi di infruttuose trattative con i Los Angeles Clippers. Il giocatore cercava un’estensione di quattro anni, mentre i Clippers erano disposti a offrirne solo tre. George, 34 anni e nove volte All-Star, ha giocato le ultime cinque stagioni con i Clippers, con una media di 23 punti, sei rimbalzi, 4.5 assist e 1.5 palle rubate per partita.
Il passaggio ai 76ers rappresenta per George una nuova opportunità di puntare al titolo NBA, questa volta al fianco di Embiid e Maxey. Il suo arrivo potrebbe fornire ai 76ers la potenza di fuoco necessaria per affrontare i Celtics nell’Est.
In una dichiarazione, i Clippers hanno ringraziato George per i suoi contributi, sottolineando le sue prestazioni memorabili, come quelle contro gli Utah Jazz nei playoff del 2021. George lascia i Clippers dopo cinque stagioni di competizione ad alto livello, anche se senza raggiungere l’obiettivo finale del titolo.
Con l’arrivo di George, i 76ers hanno rafforzato ulteriormente il loro roster firmando anche Kelly Oubre Jr. con un contratto biennale da 16.3 milioni di dollari, oltre a raggiungere accordi con Eric Gordon e Andre Drummond.
George, scelto dai Pacers con la decima scelta assoluta nel 2010, è diventato uno dei migliori giocatori della lega, con nove convocazioni all’All-Star Game e sei selezioni All-NBA, inclusa una nella prima squadra nel 2019. Nonostante un grave infortunio alla gamba nel 2014, George ha continuato a dimostrarsi uno dei migliori giocatori a due vie della NBA.
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