Gianni Petrucci ha parlato ad Andrea Barocci de Il Corriere dello Sport della qualificazione alle Olimpiadi dopo 17 anni.
Queste le parole del presidente federale.
“Cosa rappresenta per il basket italiano il clamoroso successo di domenica? Quello che ho sempre detto: gli italiani, se lasciati giocare, sanno farlo molto bene. Si dice sempre che costano di più. Certo, costano di più, ma non è che gli stranieri che arrivano da noi siano tutti dei numeri uno. Però deve cambiare un po’ la filosofia del nostro mondo sull’impiego dei ragazzi italiani. Magari attraverso un accordo con l’associazione giocatori. In ogni caso, è chiaro, ogni atleta è libero di chiedere i soldi che vuole” ha detto Petrucci.
“Assenze dei big? “Io non dico nulla, è Sacchetti che fa la squadra. Ma c’è una realtà: si deve tutelare quelli che ci hanno portato ai Giochi, e che non sono di sicuro ragazzi di bottega. La scelta di Sacchetti non è stata facile ma sono sicuro che con la sua sapienza avrà risolto il problema. E poi Gallinari mi aveva mandato un messaggio, “ci vediamo a Tokyo”. Quindi la sua disponibilità c’è sempre stata” ha continuato Petrucci.
“Meo è stato confermato fino agli europei del 2022. Di certo, non per quattro anni, però è stato confermato” ha aggiunto il numero 1 del basket italiano.
“Messina e De Raffaele? Messina è un allenatore che in cuor mi sta. L’ho sempre detto e lo ripeto.”
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