Intervista con l’ANSA per Gianni Petrucci, presidente FIP.
Su Gianmarco Pozzecco: “È un allenatore che vive profondamente il suo mestiere. Non conosce altro modo di farlo se non quello di interiorizzarlo ed esserne parte fino, a volte, a starci male. Ci siamo confrontati guardandoci negli occhi come sempre da quando è arrivato e gli ho detto ciò che pensavo. Il livello di stress, in un Mondiale, è enorme e la posta in palio è altissima”.
Sulla qualificazione alla seconda fase: “Siamo nelle 16 che continueranno a giocare per qualcosa di grande e soprattutto siamo certi della partecipazione al torneo pre olimpico della prossima estate, porta di accesso ai Giochi Olimpici di Parigi 2024″.
Sul livello del Mondiale e del basket internazionale: “Ciò che è diventato evidente è che negli ultimi anni si è alzato il livello tecnico e tattico delle nazionali fino ad ora considerate di medio e piccolo cabotaggio. La Repubblica Dominicana, per fare un esempio, ha dalla sua Karl-Anthony Towns, giocatore da All Star NBA e capace di fare la differenza. Nelle Filippine gioca Clarkson, il miglior sesto uomo NBA 2021. L’Angola ha Bruno Fernando, centro di Atlanta. Non mi piace fare paragoni con altri sport. E detesto chi ne fa. Dico solo che ogni sport ha la sua specificità e occorre tenerne conto se si vuole fare una disamina corretta della situazione. Il mondo del basket è dominato dall’NBA, la lega con molti tra i giocatori più forti al mondo. Altri fuoriclasse giocano in Europa, dove la concorrenza è spietata. Non mi sembra sia lo stesso in altri ambiti ma non mi permetto di fare paragoni”.
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