Gianni Petrucci, presidente della FIP, ha parlato a La Gazzetta del Salento della ripresa della stagione in Spagna.
Queste le sue parole.
Ripresa in Spagna.
E’ un paragone onestamente impossibile. Le società della Liga Endesa sono dotate oggettivamente di palazzetti più piccoli, ma migliori rispetto ai nostri e tutti dotati di aria condizionata (in Spagna però stanno giocando solo in un palazzo dello sport, quello di Valencia, ndr). Per cui si sono potuti preparare al meglio. È vero che è stato tutto concentrato in pochi giorni, ma tant’è. Rispetto la scelta della Spagna, ma confermo la bontà di quello che abbiamo fatto.Voglio ricordare che ci siamo fermati quando i ricoverati nelle terapie intensive di tutt’Italia erano più di mille al giorno. Abbiamo deliberato di chiudere i campionati su indicazione autonoma delle Leghe. Non credo che siamo stati eroici, ma ci attribuiamo il merito di aver usato il buon senso. In serie A, i giocatori stranieri sono andati tutti via subito o quasi e di sicuro non avrebbe potuto essere garantita l’eguaglianza competitiva, senza contare i problemi economici come conseguenza del lockdown, dalla mancanza di incassi alla rinegoziazione dei contratti con gli sponsor. Anche la Federazione ha avuto problemi in tal senso. No, non c’erano le condizioni per pensare di interrompere e poi eventualmente riprendere. Mi permetto di dire che una volta rinviati i Giochi Olimpici, e sono stato uno dei primi a proporlo, beh, tutto il resto non poteva che venire di conseguenza”.
Ripresa campionati regionali.
Non escludo che ci potrebbero essere delle ripartenze differite da regione a regione, magari da fine ottobre.
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