Intervistato da “La Gazzetta dello Sport”, Leonardo Totè ha parlato del suo exploit dell’ultimo periodo: “Finalmente. Non sono sorpreso di come sto giocando, come non lo sono tutte le persone che mi conoscono. Finalmente, ribadisco, ho trovato l’ambiente giusto, quello di Pesaro, che mi ha dato piena fiducia. La mia crescita verso il primo quintetto è iniziata l’anno scorso sotto la gestione Repesa che ha potenziato il mio bagaglio tecnico e la mia tenuta mentale. Poi con coach Buscaglia ho trovato il feeling giusto. Il resto lo fanno il club e i miei compagni. C’è un bellissimo clima tra spogliatoio e dirigenza”.
In gioventù Totè ha cambiato molte volte ruolo in campo: “Da ragazzino mi vedevo ala piccola, mi piaceva tirare da fuori, muovermi lungo tutto il perimetro, il mio modello era Kevin Durant. Porto il numero 35 in suo onore. Poi crescendo sono diventato ala forte e infine centro perché in Italia quando superi i 205 cm finisci sotto canestro a prescindere dalle attitudini. Quindi mi sono dovuto adattare, adesso però sono tornato nel mio ruolo naturale di ala grande. Devo ringraziare coach Dalmonte che ai tempi della Fortitudo ha definito la mia posizione in campo”.
Totè vuole tornare in Nazionale: “Sì è l’obiettivo stagionale insieme ai playoff con Pesaro, il posto perfetto per me. Sono entrato nel giro azzurro chiamato da Sacchetti ma gli infortuni mi hanno escluso subito. Ora sto bene e spero di avere una nuova chance nella finestra di febbraio delle qualificazioni all’Europeo. Poi spero di essere considerato dal Poz per il Preolimpico”.
Come si carica Leonardo dentro e fuori dal campo? “Con le schiacciate che liberano tutta la mia energia e guardando i cartoni giapponesi “Anime” che hanno un forte messaggio motivazionale e riguardano tanti temi della nostra esistenza. Li guardo in lingua originale, non ci capisco nulla ma mi rilassano e ispirano allo stesso tempo”.
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