In NBA spesso ha tenuto banco la tendenza delle franchigie ad evitare di puntare su coach di colore.
Uno degli ultimi episodi che generò diverse polemiche fu l’assunzione di Chris Finch ai Minnesota Timberwolves. In quel caso diversi addetti ai lavori criticarono la scelta di non promuovere David Vanterpool.
Ora però le cose sembrano cambiate. Negli ultimi 12 mesi, ben otto posti da head coach sono stati occupati da candidati di colore e, per la prima volta, la metà delle franchigie della lega, 15 su 30, ha un coach di colore.
Dwane Casey di Detroit, Monty Williams di Phoenix, J.B. Bickerstaff di Cleveland, Doc Rivers di Philadelphia, Tyronn Lue dei Los Angeles Clippers, Stephen Silas di Houston e Nate McMillan di Atlanta sono i sette coach di colore che erano già in carica dalla scorsa stagione. A loro si sono aggiunti nell’ultimo anno Ime Udoka (Celtics), Mike Brown (Kings), Chauncey Billups di Portland, Jason Kidd di Dallas, Jamahl Mosley di Orlando, Wes Unseld Jr. di Washington, Willie Green di New Orleans e la scorsa settimana i Los Angeles Lakers hanno assunto Darvin Ham.
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