Peppe Poeta, coach di Pallacanestro Brescia e campione d’inverno, parla con Piero Guerrini su “Tuttosport”: “Il primato è arrivato pensando a una partita per volta. Una cosa d’insieme, squadra, staff tecnico a cominciare dall’assistente Matteo Cotelli. Il presidente Mauro Ferrari non mi ha mai fatto sentire un esordiente. E grazie ai ragazzi che mi hanno aiutato tanto, sono speciali e si allenano in modo incredibile e con senso di responsabilità. Per quanto riguarda la scelta di Ivanovic sono partito dal fatto che Amedeo della Valle è un attaccante d’élite, assoda un grandissimo talento al QI cestistico. Ivanovic ha lo stesso QI e un bel passo. E insieme con Bilan parlano stessa lingua. Sono i miei tre creatori di gioco”.
SUL POETA PRIMA GIOCATORE, POI ALLENATORE
“Tutte le esperienze vissute, ho avuto la fortuna di giocare in tutte le categorie con diverse responsabilità e allenato dai migliori. Basta ricordarne alcuni come Messina, Scariolo, Banchi, Pianigiani. Mi piace l’idea che gioco sia dei giocatori. Sono io che devo adattarmi alle loro caratteristiche e provare a cucire un vestito su misura per loro. Aggiungo, sul piano emotivo più che su quello tecnico: responsabilizzando, dando fiducia”.
SULLA COPPA ITALIA
“Molto particolare, diciamo che è una competizione super affascinante, dà tanta visibilità, spesso regala sorprese. Noi ci arriviamo con una certa leggerezza, con una parte di tabellone molto-molto difficile e consapevoli di aver fatto un super girone di andata. Ce la godiamo”.
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