Paolo Vazzoler, numero uno della Nutribullet Treviso, analizza la crisi della squadra veneta su la Tribuna.
SUL POST PESARO
«Rammarico e rabbia, dopo un gesto importante della dirigenza per mettere in condizione squadra e staff di esprimersi al meglio. Domenica sera ero proprio arrabbiato, ho avuto uno sfogo pesante: dopo aver fatto 340 km vedi una gara del genere. E con l’adrenalina dentro, non riesci nemmeno a dormire, vorresti fare la rivoluzione mentre invece sai che devi usare la razionalità. Il malcontento che avverto è lecito, sono io il primo ad averlo. Il progetto iniziale, con il Consorzio, era di portare il club a posizioni più consone alla sua storia: constatare che sta avvenendo il contrario ti fa star male. E ti fa preoccupare. Prima della gara avevo fatto capire che la società nel progetto ci crede ancora, chiedendo se ci crede anche la squadra».
SULLA POSIZIONE DI VITUCCI E GIOFRE’
«Che non siamo soddisfatti di ciò che ha fatto finora è vero: e se non lo siamo dei giocatori non possiamo esserlo nemmeno per il direttore d’orchestra. Lui e Giofrè erano stati scelti per darci tranquillità».
SUL PROSSIMO MATCH CON BRINDISI
«Bisognerà giocarla come fosse l’ultima, oltre la quale c’è solo la morte: dentro o fuori. Questo è l’atteggiamento che intendo vedere. Dopodiché il giorno dopo valuteremo in base a ciò che sarà successo».
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