Importante colpo di mercato per la Virtus Kleb Ragusa che per la prossima stagione di serie B ingaggia Paolo Rotondo. Siracusano d’origine, Rotondo è un centro d’esperienza, classe ’89 di 205 cm. E così con questo importante innesto prosegue l’allestimento del roster guidato da coach Bocchino.
Rotondo fa il suo esordio ai vertici della pallacanestro italiana in Serie A Dilettanti con Jesolosandona Basket (2008/09) prima di passare al Girone B mettendosi al servizio della Moncada Agrigento (2009/10) con la quale chiude la stagione con buone percentuali realizzative (58% da due condito da 4 rimbalzi e 1.6 stoppate a partita). Il talento del centro siciliano non passa inosservata alle altre contender, specie Latina sempre in A Dilettanti (2010/11), prima del trasferimento in terra campana alla BPMed Napoli dove fa registrare, tra in 16 minuti d’impiego nella media. Nel 2011/13 Rotondo scende di categoria e si accasa a Francavilla in DNB, dominando senza mezzi termini (16.3 ppg e 9.9 rimbalzi con un buon 80% a cronometro fermo). Dopo la parentesi biennale di Tortona (2013/15) chiusa con l’ultima stagione in Serie A2, arriva la chiamata dell’Unieuro Forlì, società ambiziosa e desiderosa di salire nel secondo massimo campionato italiano. E le velleità dei romagnoli si riveleranno fondate con i forlivesi che festeggiano la promozione. C’è la riconferma nel roster biancorosso e Rotondo torna in Serie A2, chiudendo la stagione 2016/17 con la salvezza in finale playout proprio contro la Proger Chieti. L’anno dopo è tornato in Sicilia, ad Agrigento. Nella stagione 2018/19 milita prima nelle fila del Chieti e poi nella Pallacanestro Crema in serie B. L’anno successivo ritorna nuovamente ad Agrigento per rimanervi due anni. L’ultima stagione è da incorniciare: 17 punti di media, 6.5 rimbalzi e 1.2 assist nella prima parte della regular season; nei playoff chiude con oltre 10 di media, 4.3 rimbalzi e 2 assist.
«Non posso che essere contento – le prime parole di Rotondo – per questa nuova avventura. Diverse situazioni mi sono piaciute sin da subito: l’identità, espressa dalla volontà di confermare e di continuare a lavorare con tutti i ragazzi locali; la progettualità, ossia l’intenzione di creare un percorso che possa portare negli anni ad una crescita generale; infine, la tradizione cestistica ragusana, ricca di storia e di grandi giocatori passati. Le prime due caratteristiche, identità e progettualità, a mio parere fondamentali e apprezzabili ma mancanti nelle ultime squadre in cui ho militato, sono punti di forza che sono felice di ritrovare e che dobbiamo fare nostri. La base per fare bene c’è: un buon allenatore, che conosco e che sono felice di ritrovare; uno zoccolo duro formato dai ragazzi confermati; e i nuovi innesti che reputo di qualità. Sicuramente il lavoro e la qualità che ogni giorno riusciremo ad esprimere in ogni singolo allenamento faranno la differenza tra fare bene e fare male. E questo dipenderà da noi».
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