Pajola: Il mio tiro da 3 deve diventare un’arma, Spagnolo ha le qualità per giocare in Nba

Il playmaker ha realizzato 12 punti e distribuito 6 assist nella vittoria degli Azzurri sulla Turchia

Alessandro Pajola protagonista sulle colonne della Gazzetta dello Sport oggi in edicola.

Il playmaker della Virtus Bologna ha ottenuto dal CT i gradi di capitano dell’Italia in occasione della sfida con la Turchia.

“Le mie sensazioni? Tanta gioia e un senso di responsabilità. Un compito bello ma impegnativo. Ero teso: la Turchia è una squadra molto forte, la sfida era difficile, su un campo ostico. Sapevo che quell’evento l’avrei comunque ricordato e il fatto che sia stata una vittoria e una gran partita di squadra è felicità.

Il potenziale di Spagnolo e Diouf, suo compagno anche a Bologna.

“Avranno entrambi una super carriera. Il gioco di Spagnolo parla da solo: talento incredibile e
forza fisica. Poi gran cambio di velocità ed elevazione! Ha le qualità per l’Nba. Diouf ha un fisico
pazzesco e mani davvero buone: è quasi 2.10 cm e capita che porti di là la palla dopo il rimbalzo. Sono contento di aiutare e di condividere con lui questo percorso”.

I progressi nel tiro dalla lunga distanza.

“Deve diventare un’arma. Era un aspetto che un po’ mi frenava nell’ultimo periodo e ci ho lavorato molto. Qualche anno fa guardavo troppo poco il canestro, diventavo passivo e facilmente difendibile: migliorando nella pericolosità, si aprono varchi per attaccare la difesa”.

Dove possono arrivare gli Azzurri?

“Penso ovunque, ma dipende da noi: abbiamo dimostrato di poter battere chiunque e perdere con
tutti. Dobbiamo essere più costanti, sempre sul pezzo ed arrivare più spesso alle partite di alto livello.
Dobbiamo avere voglia di stare insieme e mettere l’entusiasmo che ci contraddistingue in campo, a
partire da stasera contro l’Ungheria: sarà difficile”.