Oscar Schmidt: Quel rimpianto con il Real. Era fallo su Nando, l’arbitro era amico di Petrovic

Oscar Schmidt: Quel rimpianto con il Real. Era fallo su Nando, l’arbitro era amico di Petrovic

Il grande Oscar Schmidt protagonista sul Corriere dello Sport e sul Corriere della Sera. Ecco alcune sue dichiarazioni in questi giorni di presenza a Caserta

Il grande Oscar Schmidt protagonista sul Corriere dello Sport e sul Corriere della Sera. Ecco alcune sue dichiarazioni in questi giorni di presenza a Caserta per la presentazione ufficiale di “Scugnizzi per sempre”: la docu-serie targata RAI, in uscita a fine agosto, che racconterà gli anni d’oro del club bianconero.

SULL’ADDIO

«E’ strano perché arrivi con obiettivi precisi, perfetti nella tua testa. Riesci a fare un percorso poi improvvisamente sei fuori. Cosa accadde? A distanza di tanti anni ancora me lo domando. Nell’estate del 1990 decisero di non farmi più giocare con loro, lo venni a sapere da un compagno di squadra della nazionale brasiliana. Mi misero addosso una targa di perdente senza senso. Perdente a me, che ho vinto praticamente tutto con i club? Vincere qui sarebbe stato il coronamento della mia carriera, ma non me lo permisero. Rimasi comunque in Italia: piangevo e segnavo».

SULLA FINALE DA SPETTATORE

«Nando Gentile segnò due canestri che nessuno sarebbe capace, nove punti in un minuto. Juve campione: non mi è piaciuto certo, perché volevo essere anche io lì, ma subito ho mandato un telegramma di congratulazione».

SUI RIMPIANTI

«Ho giocato fino a 45 anni tornando poi in Brasile. Due gare, due finali con la Juvecaserta, però proprio non le riesco ad incassare: quella per lo scudetto dell’86 vinta dalla Milano di Mike D’Antoni e quella per la Coppa delle Coppe contro il Real Madrid. Su Gentile alla fine dei tempi regolamentari c’era il fallo di Biriukov ma l’arbitro era amico del compianto Drazen Petrovic. A proposito, non ho mai visto nessuno fare 62 punti come lui in una partita. Nessuno, tranne me».