BERLINO – L’Olimpia è arrivata nella serata di giovedì a Berlino, uno dei luoghi più affascinanti da visitare in Europa, tra storia, bellezza, ma anche modernità. In senso cestistico, il valore raddoppia perché Berlino sarà anche la sede delle prossime Final Four di EuroLeague, la seconda consecutiva in Germania dopo Colonia 2021, ma si spera questa volta a porte aperte, anche se l’evoluzione della pandemia da queste parti non promette nulla di buono. Intanto, aumentano le restrizioni anche se le norme in Germania variano da stato a stato. In Bavaria, ad esempio, si è già tornati a giocare a porte semichiuse. Per ora, l’Alba Berlino invece gioca con capienza ridotta. Nella gara con il Maccabi della settimana scorsa si contavano circa 4.000 spettatori. La storia dell’Alba è recente: il club è stato fondato nel 1991, ma ha vinto 10 titoli tedeschi incluso l’ultimo. Nel 2014 ha anche battuto i San Antonio Spurs in un’amichevole diventata storica: il canestro decisivo, obiettivamente molto fortunato, fu segnato da Jamel McLean che l’anno seguente venne a giocare a Milano.
IL RICORDO – Nel 1995, l’Alba Berlino è diventata la prima squadra europea a vincere una coppa europea, la Korac, purtroppo contro l’Olimpia, a quei tempi targata Stefanel. L’allenatore dell’Alba era Svetislav Pesic, nella parte iniziale della sua carriera. In quella squadra giocavano la guardia Henrik Rodl e Wendell Alexis, i due giocatori i cui numeri sono stati ritirati. Alexis fa parte anche della storia dell’Olimpia, perché giocava a Livorno ai tempi della famosa finale del 1989.
L’ARENA – La Mercedes-Benz Arena è una delle più funzionali d’Europa, nel quartiere di Friedrichshain, aperta nel 2008 con un concerto dei Metallica e poi sempre al top nel territorio sportivo. Un anno ha anche ospitato la partita di apertura della NHL, la lega americano di hockey, e ovviamente già nel primo anno di vita ha accolto le Final Four di EuroLeague, poi ripetute nel 2016. Prima della pandemia, l’Alba era abituata ad ospitare oltre 8.000 spettatori di media, ora come tutti è costretta ad operare “in rimonta”. Stasera sarà purtroppo in gran parte vuota. E non per scelta.
TRAVEL NOTES – L’Olimpia si è allenata a Milano e poi è volata per Berlino da Malpensa. Il ritorno è previsto domenica sera. Ovviamente, la squadra volerà direttamente da Berlino a Brindisi, dove domenica giocherà la decima gara del campionato italiano. Sull’aereo, assenti Dinos Mitoglou e Kaleb Tarczewski, che è sano ma costretto all’isolamento per un contatto con persona positiva. Per la prima volta con noi Tommaso Baldasso che sull’aereo ha preso posto davanti al Capitano Melli, solitamente ultimo giocatore sul lato sinistro dell’apparecchio. Debutta anche Ben Bentil che nel giro di un giorno è passato da Istanbul a Milano a Berlino per debuttare con l’Olimpia nella sua terza stagione consecutiva in EuroLeague. L’aereo è decollato da Malpensa alle 16.15, è atterrato un’ora e mezzo più tardi, ma poi è stato necessario spendere altri 50 minuti per arrivare in hotel. Sul volo, il solito snack con yogurt greco, frutta secca e frutti di bosco. La cena comincia alle 20:00.
LO SHOOTAROUND – In alto su un lato corto dell’arena campeggia lo striscione “Mit Leib Und Seele”, che significa “con il corpo e con l’anima”. Attorno gli stendardi che raffigurano le vittorie dell’Alba e le due maglie di Henrik Rodl e Wendell Alexis, la 4 e la 12. L’Olimpia si allena alle 12 in punto fino alle 12.45. L’ultimo atto della seduta sono i tiri liberi sui due canestri, anche se come al solito c’è chi prova a “rubare” qualche altro minuto per tiri supplementari, tipico nel giorno della partita con le sue tensioni. Il pranzo viene consumato circa 45 minuti dopo.
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