Ecco le parole di coach Ettore Messina: “Ovviamente era una partita giocata ad armi impari, pensando alle assenze di Brindisi. Noi abbiamo difeso bene fin dall’inizio, ma in attacco siamo stati un po’ timorosi, insicuri. Poi nel secondo tempo ci siamo sciolti, abbiamo mosso bene la palla, eseguito buone scelte e tirato bene sia da due che da tre. Sono contento perché non era facile togliersi di dosso quella tensione che ci attanagliava all’inizio. Ovviamente dobbiamo tenere conto di quello che era Brindisi oggi. Ma quando si sarà messa a posto penso che questo tornerà ad essere il campo difficile che è sempre stato. In difesa tranne nella gara con il Maccabi ci siamo sempre stati ma non è un mistero che in alcune posizioni facciamo fatica:,oggi Maodo Lo nel secondo tempo si è sbloccato, è stato in controllo e dato un’idea di quello che può essere. Tonut ha giocato un’altra partita di alto livello dopo quella di giovedì. Rubini è stato per noi quello che Red Auerbach è stato per i Boston Celtics. Nico Messina l’ho conosciuto brevemente a Bologna. Era andato via da tempo ma aveva lasciato una forte impronta per quello che aveva costruito gettando le basi della squadra che poi con Dan Peterson avrebbe vinto lo scudetto. Mi fa piacere abbiano pensato a me per un premio intitolato a lui”.
Fonte: Olimpia Milano
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