Nella vittoria con il Barcellona, l’Olimpia ha subito 70 punti confermando la qualità della sua difesa. La squadra vicecampione d’Europa, che la stagione passata aveva battuto Milano tre volte su tre, era entrata in campo portandosi dietro 81 punti di media a partita, quindi è stata tenuta oltre 10 punti al di sotto del proprio standard. Dal canto suo, l’Olimpia nelle sette vittorie conquistate finora ha subito 69.3 punti di media. Quando ha perso, a Monaco, ha concesso 83 punti. Quindi è facile spiegare dove siano nate finora le vittorie. Ad esempio, l’Olimpia è la squadra che concede meno assist agli avversari e contro la sua difesa si tira sotto il 30% da tre.
Nella vittoria con il Barcellona, in cui Gigi Datome, ha segnato 17 punti costruendosi un plus/minus individuale di +18 in 23 minuti in campo, un’altra striscia è stata prolungata ed è quella di partite vinte senza alcun giocatore a quota 20 punti segnati. Non sono serviti finora eroismi, le vittorie sono tutte nate dal collettivo.
Il Barcellona è andato avanti l’ultima volta sul 65-63 a 3:49 dalla fine. Da quel momento il parziale è stato di 12-5. L’ha avviato Gigi Datome paradossalmente con un errore inusuale dalla lunetta (ha il 91% in carriera). Poi è stato proprio lui a rubare palla e da un assist di Rodriguez è nata la tripla di Shields del 67-65. Ancora, dopo un rimbalzo di Shields, Hines ha assistito proprio Datome per il gioco da quattro punti della fuga decisiva, 71-65.
Quando Cory Higgins ha firmato il meno quattro, Melli ha sbagliato un fade-away dalla media ma ha cancellato l’errore strappando il rimbalzo cruciale. Lì è poi arrivato il canestro risolutivo di Rodriguez. In questa sequenza di gara, il Barcellona è stato tenuto a 1/4 da due, 1/3 da tre e due palle perse. L’Olimpia ha chiuso la gara come doveva sia in attacco che in difesa.
“Il basket è fatto di parziali. Quando siamo scappati a più 13 loro hanno continuato a combattere e hanno fatto il loro break. Ma noi siamo rimasti mentalmente in partita e continuato ad eseguire i tiri giusti. Uno io, uno Gigi poi Chacho e alla fine abbiamo segnato abbastanza da vincere la partita”, ha detto Shavon Shields alla fine.
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